Gallarate: viaggio nel degrado dei cimiteri

Piastrelle sbeccate, macchie di umidità sulle pareti, fontanelle che non funzionano. Addirittura a Cajello un ascensore mai entrato in funzione. Regna il degrado nei cimiteri cittadini.

Proprio in via Curtatone, a dirla tutta, comincia già all’esterno. Ancora ieri si potevano “ammirare” le pozze d’acqua che, ad ogni pioggia, trasformano il posteggio in una piscina. Problema ormai storico, sollevato ancora pochi giorni fa in consiglio comunale da (Ncd).

Entrando sulla destra si scorge un pezzo di recinzione affidato a una rete da cantiere ricoperta da un telo bianco. Non mancano le macchie di umidità sui muri, né quelle di ruggine intorno ai rubinetti dei bagni. Anche se è l’ascensore che dovrebbe permettere di raggiungere i loculi al primo piano a gridare vendetta.

Costruito da almeno una decina d’anni, è completamente inutilizzabile. Al punto che al piano superiore è stato posizionato un vaso di cemento di fronte alla porta, così da impedire l’accesso. Spostandosi a Cedrate, invece, si incontrano alcuni assi di legno accatastati in un angolo. Mentre il muro della recinzione è scrostato e mette in evidenza i mattoni.

Anche nel cimitero centrale di viale Milano, entrando dall’ingresso di via De Magri, si incontra quella che sembra essere una porta. Appoggiata contro il muro di cinta, appena nascosta dal tronco di un albero.

E poi vetrate che affacciano sul sotterraneo rotte, così come una porta di vetro. Mentre a fianco del sacrario dedicato ai Caduti ci sono i resti di quello che sembra un vero e proprio cantiere. In effetti ieri mattina una piccola ruspa era al lavoro all’interno del camposanto. Poco distante quelli che dovrebbero essere gli ingressi dei bagni sono sbarrati da alcune assi di legno. Mentre il cancello che da verso la Mornerà è mezzo divelto.

I mattoni rossi, visibili attraverso la vernice scrostata della recinzione esterna, accolgono invece i visitatori al cimitero di Arnate. Fa letteralmente impressione, però, il sentiero di autobloccanti che gira all’interno del cimitero. Al di là delle numerose piastrelle spaccate, pare che gli operai che li hanno posati non sapessero cos’è una livella: non ce n’è una che sia una in piano, ad ogni passo si sentono gli autobloccanti muoversi sotto i piedi.

In un angolo, poi, giacciono una carriola e alcuni assi di legno appoggiati su dei cavalletti, in una sorta di tavolo improvvisato. Il muro sopra la fontanella è bucato e permette di vedere il tubo che porta l’acqua.

Acqua che invece a Crenna è difficile riuscire a far scorrere. O a fermare. Insomma, il meccanismo che regola i rubinetti ha bisogno di una messa a punto. Passeggiando per il camposanto crennese si incontrano meno problemi che negli altri quattro. Al di là della “solita” ruggine sui lavandini e di una vetrata incrinata, saltano all’occhio solo i cestini dell’immondizia pieni di fiori. Ma evidentemente ieri non era il giorno di passaggio di Amsc.

Passeggiando però si arriva in un angolo dove ci sono alcune scale ed un paio di lamiere ondulate. Eternit? C’è da sperare di no. Scendendo nel sotterraneo, ci sono alcuni loculi aperti. In questo caso, l’auspicio è che non contenessero le ceneri di nessuno.

Questa, dunque, la situazione nei cimiteri cittadini: al suo insediamento, il sindaco Eaveva promesso impegno sulle manutenzioni. Ma i cimiteri devono essere finiti in fondo alla lista.

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