Germignaga pubblica il bilancio I conti finiscono anche sui social

Il Comune di Germignaga ha da poco reso noto sul web e via social il suo bilancio di previsione; un desiderio espresso proprio dal sindaco, Marco Fazio, durante la campagna elettorale.

Grazie al lavoro della giunta, i cittadini potranno essere partecipi e informati degli investimenti e delle spese dell’amministrazione. Come esempio è stato utilizzato il lavoro del comuna di Cassinetta di Lugagnano, in provincia di Milano. Nell’alta provincia di Varese, invece, è la prima volta che un’amministrazione decide di rendere pubblico il proprio bilancio dando vita a una vera e propria operazione trasparenza. Nelle prossime settimane sarà spedita in tutte le case la documentazione riportante la versione cartacea del rendiconto finanziario rivolta anche ai non utenti di Internet.

«E’ qui che si orientano gli investimenti e si decidono le spese per i servizi – scrive una nota comunale – è qui che trovano compimento le scelte in materia economica e fiscale e che trova attuazione la visione politica e programmatica di un’amministrazione. In linea con i propositi espressi, desideriamo che tale atto non sia solo discusso nella sede del consiglio comunale, ma anche conosciuto e diffuso tra i cittadini –termina- Per tale ragione, abbiamo deciso di inaugurare la redazione di un bilancio in chiaro che, al di là dei tecnicismi, permetta ai cittadini di orientarsi meglio, dopo essere stati informati». Si tratta di aver reso pubblico un bilancio di un’amministrazione che però è entrata in carica a giugno, quindi perlopiù sono state ratificate scelte già prese dalla passata amministrazione. A fronte di un taglio programmato da parte dello Stato, di 118 mila euro, l’amministrazione Fazio ha affrontato questa lacuna con una riduzione della spesa. «L’avevamo promesso in campagna elettorale – dichiara il sindaco – Vogliamo un’amministrazione trasparente, con il pieno coinvolgimento dei cittadini; insomma, è un nuovo passo per capire come il Comune si finanzia e come intende spendere i soldi dei germignaghesi».