Giallo sul riscatto per Greta e Vanessa

Greta e Vanessa, il giallo del riscatto. Per “Il Tempo”, che cita fonti dell’intelligence, è arrivata la richiesta di «un milione di euro». Ma la Farnesina si trincera dietro a un «no comment», ribadendo la richiesta del silenzio stampa sulla vicenda.

Che le trattative siano in corso lo ha confermato nelle scorse ore anche il quotidiano panarabo edito a Londra “Al-Quds al-Arabi”, secondo le cui fonti «le due ragazze starebbero bene e presto potrebbero essere rilasciate». L’unità di crisi della Farnesina guidata da è specializzata su questo fronte e si è messa sulle tracce dei rapitori sin dai primi giorni dopo il sequestro.

Così ieri, quando il quotidiano romano ha pubblicato la notizia del «riscatto da un milione di euro chiesto per liberare Greta e Vanessa», le redazioni dei giornali italiani si sono subito affrettate a chiedere conferme direttamente al ministero degli Esteri. Una conferma non è arrivata, ma nemmeno una smentita ufficiale, come era già successo giorni fa dopo che il londinese “Guardian” aveva sbattuto in prima pagina le due ragazze rapite in Siria, sostenendo che fossero «nelle mani dell’Is».

Del resto la vicenda è estremamente delicata e da giorni la Farnesina chiede di rispettare il silenzio stampa, per evitare che voci incontrollate possano interferire nelle non semplici trattative in corso. “Il Tempo”, cita «fonti dell’intelligence, che parlano di una trattativa aperta tra l’Italia e chi al momento ha in mano le due cooperanti».

Si tratterebbe, sempre secondo questa fonte, «di criminali comuni, che operano comunque a contatto con i fondamentalisti islamici», anche se ancora «non è chiaro quanti passaggi ci siano stati, ma secondo quanto riferito potrebbero essere stati almeno quattro i gruppi che hanno preso e poi ceduto le ragazze». Le prossime sarebbero «ore decisive» per la trattativa condotta «senza sosta» dai servizi segreti italiani.

La cifra di un milione di euro chiesta dai rapitori, seppur molto inferiore rispetto ai 100 milioni di cui si era parlato per il povero , potrebbe essere verosimile, visto che per un’altra cooperante americana, detenuta da circa un anno in Siria, è arrivata una richiesta di una cifra attorno ai 6,6 milioni.

Restano voci tuttora prive di conferma. Anche il segretario regionale del Pd , costantemente in contatto con il viceministro degli Esteri per seguire la vicenda, ammette: «Non ne so niente». Così rimane il giallo: c’è stata una vera richiesta di riscatto e viene tenuta riservata, oppure si tratta di un’altra voce da ridimensionare?

Intanto però arrivano altre notizie meno confortanti sul destino delle due ragazze. Secondo un esperto come l’ex prefetto , già dirigente del ministero degli Interni, il flusso di jihadisti italiani verso la Siria sarebbe «un pericolo per Greta e Vanessa». Come già sosteneva qualche giorno fa il professor , c’è il rischio che le due ragazze rapite in Siria possano fare la fine di James Foley, in un tentativo di escalation mediatica da parte dell’Is.

«Non è da escludere – secondo Padoin – che le nostre due cooperanti, e , sequestrate in Siria da un commando che sarebbe vicino all’Is, possano finire vittime del fenomeno di emulazione. Molti degli italiani convertiti all’Islam sono approdati in Siria, e là stanno operando. E potrebbero essere indotti a replicare l’orrendo gesto dell’inglese convertito protagonista del video dell’uccisione del giornalista Foley. Cerchiamo di far si che Vanessa e Greta siano liberate alla svelta».

© riproduzione riservata