Gli 80 anni del “Bianchi”

Da ottant’anni i gallaratesi fanno colazione dal Bianchi. E oggi pomeriggio la storica pasticceria di corso Italia offrirà un rinfresco a tutti i suoi clienti per festeggiare questo traguardo.

Un’avventura dal sapore dolce iniziata nel 1934, con il matrimonio tra e . Entrambi originari di Gazzada, i due si innamorarono scambiandosi sguardi appassionati la domenica dopo la messa. Il capostipite della storica famiglia di pasticceri, figlio del direttore delle Poste del paesino alle porte di Varese, all’epoca lavorava come operaio nella pasticceria Bielli.

Ottant’anni fa prese due decisioni che entrarono nella storia della città dei Due Galli: chiese la mano di Maria e rilevò la pasticceria che all’epoca si trovava in via Sant’Antonio. E che da allora porta il suo nome. Dal matrimonio nacquero quattro figli: e , oggi scomparsi. Quindi Giovanni, che oggi gestisce una pasticceria in via Riva, e , che invece ha aperto alle Torri di via Magenta.

Ad aver raccolto l’eredità della storica pasticceria è
, figlia di Carla, che oggi manda avanti il punto vendita insieme ai cugini. E continua la tradizione di famiglia. Una storia legata a doppio filo a quella della città, alla quale ha donato il suo dolce tipico: gli amaretti di Gallarate. Un biscotto morbido al gusto di mandorla cui Palazzo Borghi ha conferito la denominazione comunale d’origine. Marchio di qualità per un dolce che viene sfornato da diverse pasticcerie: oltre a quelle dei due figli di Oreste ancora in attività, c’è Pagani in via XX Settembre e Gnocchi a Cascinetta.

Ma la “leggenda” degli amaretti è nata in via Sant’Antonio. Creata in origine dal Furlandoni di via Mazzini, la ricetta passò ad , che la cedette nel 1922 ai fratelli Bielli. Gli stessi per i quali lavorava il “Gagiò” Oreste Bianchi, che ha continuato a sfornarli per i suoi clienti fino al 1967, anno della morte. Rimasta sola con quattro figli, la moglie Maria si è rimboccata le maniche e ha mandato avanti l’attività. Uno sforzo che il comune di Gallarate le ha riconosciuto nel 2004, conferendole la benemerenza cittadina della Giornata della Riconoscenza.

E che tanti gallaratesi premiano tutti i giorni, scegliendo la pasticceria di corso Italia per la colazione, un caffè al volo o un vassoio di paste di portare a casa. Oggi, dalle 16, la famiglia Bianchi li ringrazierà offrendo loro un rinfresco e 80 candeline da spegnere. In questo giorno così importante, il pensiero di Cristina va ai suoi familiari ma soprattutto «a tutti i dipendenti che hanno fatto parte della nostra famiglia» e al loro impegno «per mantenere lo stile signorile e la qualità ineguagliata dei prodotti che ancora oggi i gallaratesi possono apprezzare».

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