«Grazie vandali di Varese» Il negozio va alla guerra

Cartello in corso Moro col conto del blitz di mercoledì: 9.000 euro. Il titolare Caudera: «Basta tolleranza, avviamo un’azione legale»

– Non hanno risparmiato corso Moro i vandali che, alle 4.30 di mercoledì 14 gennaio, hanno inciso il tag “Kost” (scritto parimenti “Cost”) anche sulle vetrine delle vie Albuzzi e Croce e di piazza Giovine Italia.
È apparso ieri, infatti, sulla vetrina sfregiata del negozio Benetton Uomo, un cartello predisposto dal titolare che recita “Grazie per averci rovinato due vetrine; grazie per averci procurato un danno da 9.000 euro; grazie…”. Al cartello s’aggiunge poi la voce del titolare ,che

si leva assieme a quella del bar Buongiorno Varese e del negozio Kiko.
«È incredibile che, per esaltare il proprio ego, siccome i Salvacittà ora puliscono i muri, questi delinquenti vadano a fare danni alle vetrine – si sfoga Caudera – Siccome non si sentono appagati socialmente, questi “personaggi” (ma la definizione di Caudera è diversa, ndr) hanno deciso di fare danni per somme esagerate. Noi abbiamo preventivi che oscillano tra otto e novemila euro, e non immagino il costo che dovrà sostenere Kiko, che ha vetrine più grandi».

Così come per le vetrine di Osgood, Proserpio, Pois, Timberland e vicino alla gioielleria Fontana, anche per le vetrine di via Aldo Moro la dinamica pare la stessa, così come i colpevoli.
Alcune videocamere sono riuscite a catturare le immagini (risultate troppo sgranate) di due uomini che, a volto coperto, hanno deturpato alcune delle vetrine nella notte tra il 13 ed il 14 gennaio.
«Mi auguro che i carabinieri trovino presto i colpevoli. All’ingresso dall’autostrada c’è un cartello che dice “Città videosorvegliata”. Com’è possibile che non ci siano ulteriori riprese? Francamente non vorrei dargli visibilità parlando di loro, ma è giusto denunciarli. Basta con la tolleranza e basta fare passi indietro cedendo legalità».

Concorda anche la titolare di Buongiorno Varese, da cui pare sia iniziato lo sfregio di vetrine nella via. «Secondo me sono partiti da qui, e per fortuna a noi hanno segnato solo una piccola parte – spiega la titolare Rossella – Comunque questi sono danni che qualcuno deve pagare».
Se dapprima il dubbio di alcuni commercianti come Gualtiero Caudera era che ad essere colpite fossero sole le vetrine di catene e multinazionali, l’accostarsi a nomi come Kiko, Benetton e Timberland di altri esclusivamente locali come Pois e Buongiorno Varese dimostrano un attacco «senza alcuno schema logico».
«E non mi venissero a dire che paga l’assicurazione, perché comunque il mio premio assicurativo salirà a causa del danno – spiega il titolare di Benetton – Cambiare un vetro come questo è un disastro, e un danno del genere in tempo di crisi è inaccettabile».
Ai timori dei commercianti è presto seguito il dubbio che «forse servono più controlli. O maggiore videosorveglianza». Non si concluderà qui la vicenda, infatti Caudera ha promesso che «chiederò al consiglio direttivo di Ascom di costituirci parte lesa. Non si può lasciar perdere, è il momento di un’azione penale».