Gregori lascia il suo gruppo facebook: «Basta insulti e tuttologi»

L’addio a Varese sporcizia e degrado: «Sono stanco di dover gestire una quotidianità di litigi, voglia di protagonismi, di furbizie, di insulti»

Il gruppo Facebook “Varese sporcizia e degrado. Proposte dei cittadini” (3.770 iscritti in meno di un anno) dovrà fare a meno del suo fondatore: Mauro Gregori. Dopo una giornata di silenzio, ieri il leader del gruppo ha spiegato la decisione di ritirarsi. «Ho deciso di lasciare il ruolo che ricoprivo in questa pagina perché stanco. -Stanco di dover gestire una quotidianità di litigi, voglia di protagonismi, di furbizie, di insulti. Qualcuno è persino arrivato, a fronte di un mio semplice parere,

diverso dal suo, a parlare di questa pagina come se io la ritenessi un giocattolo tutto mio e senza voglia di cederlo a nessuno». E ancora: «Si sono avvicinati furbi, millantatori, tuttologi, esibizionisti, persone incapaci di discernimento e piene solo di se stesse, del proprio ego, politici interessati solo a cavalcare l’onda del successo avuto dalle nostre idee, della novità che rappresenta questa pagina nel panorama asfittico di questa città in tutto e per tutto provinciale». Gregori crede ancora negli obiettivi che lo hanno spinto a fondare il gruppo: «Desideravo e ancora desidero che la pagina abbia la forza di cambiare la città in bello. Parlando di sporcizia e di degrado, ma anche di proposte, di cose belle, realizzate o da realizzare con la buona volontà, anche immediatamente e senza costi». Gregori lascia il gruppo, ma la pagina resta. «Gli amministratori rimasti, se vorranno, potranno inserire nuovi apporti di conoscenza e dibattito. Non sono geloso della mia “creatura”, sono anzi orgoglioso che esista e mi dispiacerebbe molto morisse». Tanti i messaggi di stima che hanno seguito il suo sfogo. In molti lo hanno spinto a ritornare. Ma Gregori sembra abbastanza deciso a starne fuori: «Basta con un virtuale fatto di arroganti e megalomani, da personaggi afflitti da una spropositata mania di protagonismo. Ho vissuto più di 50 anni da non protagonista e sono stato benissimo con la coscienza e i rapporti umani, quelli che mi sono scelto. Prima vengono gli affetti e poi, eventualmente, se rimane del tempo, internet».