I bimbi della Rasa i giochi li regalano

Iniziativa prenatalizia all’asilo San Gottardo: raccolta di giocattoli usati da donare a chi non ne ha. Ma il futuro della scuola è a rischio: «Già perse le elementari, per la materna servono nuovi iscritti»

Una bella iniziativa, improntata ai valori di generosità e condivisione, si terrà domenica prossima alla Rasa: la scuola materna San Gottardo affiancherà al tradizionale mercatino prenatalizio una festa specialissima dedicata a grandi e piccini.
Ci sarà un Babbo Natale “in carne ed ossa” ad incontrare genitori e bambini che vorranno donare giocattoli usati, che poi saranno regalati per Natale a bambini meno fortunati di Varese. “Bambini generosi” è infatti il titolo del progetto pensato per l’asilo dalla giovane , titolare dell’organizzazione 23&venti (qui in veste rigorosamente no profit), ma soprattutto madre e cittadina rasina: «Da mamma, con una bimba all’asilo ed una ancora piccolissima, volevo insegnare qualcosa di buono alle mie figlie: a rinunciare prima di ricevere».

E donare giocattoli anziché riceverli, è un gesto sicuramente controcorrente in una società votata al consumo, in cui si dice che i bambini provino più piacere nello scartare i regali di Natale che nel giocarci.
Domenica presso l’asilo di via Santa Maria degli Angeli 9, dalle 15 alle 18, i “bambini generosi” potranno donare giocattoli usati di tutti i tipi, adatti ai bambini e ragazzi dai 2 ai 15 anni, in buone condizioni, escludendo i peluches per motivi di igiene.

/>Dei giocattoli donati si prenderanno cura le mamme e i papà che a titolo volontario collaborano con l’asilo: disinfettati e stoccati, i giochi varranno poi incartati e consegnati ad una struttura assistenziale della città. «Tanti bambini meno fortunati, proveranno la gioia di un regalo che altri bambini avranno scelto per loro – dice Sonia – I bambini che rinunceranno al loro giocattolo riceveranno il diploma di “bambino generoso”, potranno farsi fotografare con Babbo Natale e fare merenda tutti insieme».
«Quel giorno l’asilo sarà visitabile anche per l’open day, per far conoscere da vicino docenti e attività didattiche», interviene nonno , papà di Sonia, da poco eletto presidente della scuola materna.
La Rasa è un paese piccolo, i residenti sono sempre meno, la vita e l’economia gravitano sulla città di Varese; tre anni fa chiuse la scuola elementare perché i bambini non raggiungevano il numero minimo. Lo spettro della diminuzione degli iscritti ora grava sulla materna, che non è statale, ma riceve solo alcuni contributi: serve quindi l’impegno di tutti per riuscire ad invertire la tendenza.

«Il rischio è che, quando chiude una scuola, si rompa una parte di tessuto sociale, e il paese diventi un dormitorio. E noi non vogliamo che questo si ripeta – dice nonno Alessandro con un filo di preoccupazione nella voce – Far riprendere le iscrizioni dei bambini all’asilo alla Rasa significherebbe impedire questo processo di dissolvimento».
«A volte, per chi viene dai paesi limitrofi – continua – la distanza che si percorre venendo alla Rasa può essere un deterrente, ma certe scelte tornano a vantaggio dei bambini. Alla Rasa, a poca distanza dalla città, possiamo offrire qualcosa in più: qui i bambini possono vivere a contatto con la natura, in una realtà di piccola comunità in cui sono ancora vivi i valori di una volta, soprattutto il valore della condivisione e della responsabilità. Valori su cui costruire il futuro».