I cani “in tribunale” Castagnetti li rivuole

Stefano Castagnetti, presidente di Occhi Struggenti Onlus, l’uomo a cui sono stati sequestrati 50 cani e che è stato accusato di maltrattamento, va in tribunale. E si commuove, dicendo: «Vi chiedo di poter riportare queste stelle nella loro casa».

Le stelle sono i 35 cani anziani, malati e bisognosi, salvati dalla strada, che si trovano ancora in canile a seguito del sequestro avvenuto a luglio. Gli altri cani sono stati dati in adozione.

La richiesta di portare a casa i cani più sfortunati, quelli che difficilmente troverebbero una famiglia, per far passare loro l’inverno al caldo, è arrivata durante l’udienza del riesame in camera di consiglio, di fronte ai giudici ,e . Di solito il riesame si conclude in un giorno. Ma , avvocato di Castagnetti e , avvocato di (madre di Castagnetti) hanno prodotto così tante prove per il riesame che il pm , ieri assente, ha richiesto e ottenuto un rinvio per replicare.

La seconda udienza è fissata per giovedì. Ad effetto la premessa dell’avvocato Mina, che ha esordito dicendo: «Io sono un’amante degli animali e non mi sarebbe mai possibile difendere una persona che so essere un maltrattatore». Giannantoni si è soffermato sugli aspetti più tecnici.

Tra le prove presentate a sostegno del riesame anche l’esito di sopralluoghi effettuati negli scorsi mesi da Asl, guardia forestale, nonché la comunicazione del comune di Varese che era a conoscenza della struttura e dava tempo a Castagnetti di ridurre il numero di cani a dieci entro dicembre.

Le stesse foto scattate durante il sequestro sono state usate dagli avvocati come prove del buono stato dei cani. Sono stati depositati anche filmati.

«Mi preme precisare che il decreto di sequestro preventivo contiene delle circostanze per me non sopportabili, non ho mai maltrattato le mie stelle, le ho amate tutte dalla prima all’ultima – ha detto Castagnetti – Non ho mai gettato loro il cibo a terra, non le ho mai lasciate senza acqua o completamente insudiciate nelle loro deiezioni. Erano tutte in buone condizioni di salute, escluse quelle arrivate disabili e ammalate».

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