I gallaratesi pagano per avere meno

La “qualità” della pressione fiscale si misura dai servizi garantiti ai cittadini. Così il portavoce di Forza Italia a Gallarate , commentando su Facebook i numeri sulle tasse a Gallarate, Busto Arsizio e Varese, confrontati dalla Provincia.

Dati che indicano come per ben tre volte, negli ultimi cinque anni, i Due Galli abbiano visto la pressione fiscale più alta del Varesotto. Due volte con il centrodestra a Palazzo Borghi, una con il centrosinistra. Bene, ma con tutte queste tasse che ci ha fatto il Comune?

Imposte e benefici

L’imposta sugli immobili, che si chiami Ici o Imu, così come la tassa sui rifiuti e l’addizionale Irpef, finiscono nel “calderone” della spesa corrente. Ovvero in quella parte del bilancio comunale in cui rientrano tutte le attività della pubblica amministrazione, tranne gli investimenti nelle opere pubbliche.

All’interno del portale Siope, banca dati dei bilanci pubblici gestito da Bankitalia, c’è l’indicazione della spesa corrente pro capite. Per capire quale parte venga effettivamente destinata ai servizi, basta togliere la spesa per il personale pro capite.

Fatti questi conti, il risultato è che negli ultimi quattro anni Varese è stata la città della provincia che ha speso di più per erogare servizi alla cittadinanza. È successo nel 2011 e nel 2013, rispettivamente con 863 e 875 euro a testa, mentre Gallarate si è fermata a 713 e 754: si tratta dei due anni in cui il capoluogo ha vinto anche la “classifica” della pressione fiscale.

Un titolo che invece i Due Galli si sono aggiudicati nel 2010 e nel 2012. In quegli anni Palazzo Borghi ha speso 622 e 662 euro per i servizi, cifre lontane dai 685 e 788 di Varese. Mentre Busto, città che ha sempre avuto la pressione fiscale più bassa delle altre due, conferma anche una minore spesa nei servizi pubblici.

L’eccezione

Solo una volta negli ultimi cinque anni Gallarate ha unito al poco invidiabile primato nella classifica delle tasse anche quello ben più interessante della spesa per erogare servizi. Si tratta del 2009, penultimo dei quasi dieci anni trascorsi da a Palazzo Borghi: i gallaratesi pagarono in media 555 euro, contro i 377 versati dagli abitanti della Città Giardino; Palazzo Estense spese per i servizi 563 euro, nei Due Galli la somma raggiunse quota 710.

Un canto del cigno, però. Da allora Varese è stata irraggiungibile, anche quando i gallaratesi hanno versato più tasse dei residenti del capoluogo.n

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