I nostri prodotti per ingolosire il mondo intero

Dalle pesche di Monate ai Brutti e Buoni, passando dagli Amaretti alla birra Poretti. I big varesini scelgono votano con gola e testa. SONDAGGIO ALLEGATO

Made in Varese a tavola, Coldiretti chiama alla riscossa in vista di Expo. Ma qual è secondo i varesini il prodotto-simbolo del nostro territorio dal punto di vista agroalimentare e più in generale gastronomico?

Il sindaco di Varese sceglie un’eccellenza provinciale: «Il prodotto agroalimentare simbolo del nostro territorio possono essere sicuramente le pesche di Monate. Al di là del fatto che mi piacciono molto, credo che gli vada dato atto di essere stato il primo prodotto locale ad avere una rilevanza più ampia, e le certificazioni di qualità, in un periodo storico in cui parlare di agricoltura nel nostro territorio sembrava un’eresia. Oggi per fortuna c’è una sensibilità

diversa, ma penso sia doveroso tributare onore al merito di chi ha mantenuto in vita questa storia di eccellenza».
La direttrice dell’Agenzia del Turismricorda gli anni di lavoro in Whirlpool, in cui erano l’omaggio perfetto per clienti e fornitori, e “vota” per i Brutti e Buoni di Gavirate. «Se consideriamo che in origine si chiamava “lago di Gavirate”, sono la vera specialità gastronomica del lago di Varese, tra l’altro legata al liberty come dimostrano le confezioni e la carta in cui sono avvolti – spiega Dalla Chiesa – ma guardando anche ai fattori di competitività sui mercati globali, si tratta di un prodotto molto semplice, facilmente commerciabile ed esportabile nella confezione monouso. E infine se pensiamo ad Expo 2015, c’è un legame storico eccezionale, visto che i Brutti e Buoni della pasticceria Veniani furono esposti nella prima e unica Esposizione Universale italiana, quella del 1906».
E se la prospettiva per il 2015 è di fare affari a tavola con potenziali partner, «quale miglior fine pasto dei Brutti e Buoni abbinati con il Borducan, il liquore simbolo di Varese, o con le grappe Rossi di Angera?».
Sullo stesso terreno l’eurodeputata , alfiere del “Made in” a livello europeo per quel che riguarda la nostra industria, parteggia per le eccellenze della sua città: «Gli amaretti di Saronno e il liquore Disaronno, che è il più riconosciuto al mondo». Ma per non essere tacciata di eccessiva “partigianeria” a tavola, prova ad individuare un binomio ideale in vista di Expo: «Una sinergia provinciale del gusto – spiega Comi – potrebbe essere quella di mettere insieme il Dolce Varese, che è molto buono e che è caratteristico del capoluogo, con il Disaronno, che è un liquore di fama internazionale».

Il deputato del Pd ammette: «Vengo da una famiglia di contadini, e quando ero piccolo a Calcinate degli Orrigoni la mia famiglia produceva il vino e coltivava il grano e il mais per fare il pane e la polenta – racconta – ma pur considerando quella contadina la più grande civiltà degli ultimi tre secoli, va detto francamente che qui da noi la tradizione industriale è sempre andata per la maggiore ed è la nostra vera eccellenza in molti settori, mentre di prodotti o piatti tipici particolari ne abbiamo avuti pochini. Se proprio devo individuarne uno che non ho mai trovato in altre parti del mondo, e che probabilmente possiamo ritenere una nostra vera specialità, è il risotto con il pesce persico, che è un classico dei nostri laghi». , titolare del Twiggy, ritrovo varesino amato dai giovani, scommetterebbe sulla Birra Poretti: «In proiezione Expo 2015, per me è il prodotto Made in Varese più rappresentativo, sia dal punto di vista dell’innovazione che della qualità». , professionista e presidente dell’associazione Amici del Sacro Monte, cita diverse tipicità gastronomiche e agroalimentari del nostro territorio, dal Dolce Varese alla polenta e bruscitt, dagli asparagi di Cantello («la loro morte migliore è con le uova…») al pesce persico del Lago Maggiore. Ma il suo voto va ad un piatto profondamente radicato qual è «la cazzoeula alla varesotta, con verze e verzini, costine di maiale, piedini di maiale, cotenne di lardo, carota, cipolla, sedano, verze, sale e pepe. Che buona! E’ un piatto che va scomparendo ma fa parte della nostra tradizione e tra i nostri nonni e genitori è ancora in auge. Io tifo per le verdure e la carne a chilometro zero»

Pesche di Monate

Pesche di Monate

Gli amaretti di Saronno

Gli amaretti di Saronno

Gli asparagi di Cantello

Gli asparagi di Cantello

La birra Poretti

La birra Poretti

I Brutti e Buoni di Gavirate

I Brutti e Buoni di Gavirate