I varesini commuovono Anis «Grazie a tutti, sarete miei ospiti»

Rogo alla pizzeria di via Garibaldi e gara di solidarietà: «Grazie a tutti i varesini. Grazie per quello che state facendo e per avermi sostenuto. Io credo in questa città e qui voglio riaprire al più presto»

– Anis, egiziano di 27 anni titolare della pizzeria Gabry, bruciata all’alba di martedì mattina, si dice grato «e commosso da tanta generosità».
Il giovane, di fede cristiano copta, aveva segnalato di essere stato insultato per da alcuni musulmani per aver esposto il crocefisso. E questa è una delle piste seguite dagli investigatori per individuare i responsabili del gesto. Anis, però, tiene a precisare: «Non volevo generalizzare: l’Islam non è violenza e ho molti amici musulmani che rispettano la mia fede – spiega il ragazzo – spesso vengono a mangiare da me senza che vi siano mai stati problemi».

La colletta lanciata da , coordinatrice dell’associazione “A-Mici Randagi”, che ha raccolto il consenso di moltissimi residenti a Biumo, nonché l’adesione della Lega Nord; il segretario cittadino ha infatti dichiarato che il Carroccio «darà un contributo economico al giovane cristiano Anis per poter riapre la pizzeria» e quella della comunità islamica varesina.
Pinti aveva infatti anche chiamato in causa i leader della comunità musulmana di Varese chiedendo una ferma condanna dell’accaduto. Non solo la condanna è arrivata «ma – dice , portavoce della comunità islamica della Città Giardino – parteciperemo alla colletta per permettere al ragazzo di riaprire al più presto la sua pizzeria. Domani (oggi per chi legge, ndr) è venerdì, giorno di preghiera. Cominceremo subito. Siamo pronti a sostenerlo».

Anis ha raccolto intorno a sé Lega Nord, musulmani, animalisti e tanti amici varesini e stranieri. Sorride nel constatare questo fatto: «Per questo davvero ringrazio tutti – dice il giovane – Non mi aspettavo tanto sostegno. Ho scelto la città giusta dove investire tutto il mio futuro: grazie Varese per essere così speciale».
Baroudi, tra l’altro, intende smorzare i toni della questione. «Molti musulmani sono già pronti ad aiutare Anis – dice –

Tanti musulmani sono andati a mangiare da lui spesso senza alcun problema. Io non credo che il ragazzo volesse dar vita a una discordia di natura religiosa. Il Corano, del resto, è chiarissimo: i musulmani devono essere vicini e dimostrare amore ai credenti nazareni, cioè ai cristiani. Il Profeta stesso ha accolto cristiani a La Mecca. Questo per dire che l’islam è amore e tolleranza e non odio. E per questo siamo a disposizione di Anis».
Il ragazzo ci crede: «Voglio riaprire al più presto – conclude – E nel mio locale ci sarà sempre pronta una pizza fragrante per chi ha fatto così tanto per me. Ovviamente, offro io. È tutto quello che posso fare per ringraziare e lo metterò spero prestissimo a disposizione di queste bellissime persone».