Il cantante di Busto difende gli immigrati

L’attivista pro-immigrati contro la legge Bossi-Fini? È un bustocco trapiantato a Ravenna. «Immigrati privilegiati? Forza Inter».

A mettere alla berlina i luoghi comuni sull’immigrazione ci pensa , un giovane cantante e scrittore di colore, nato a Busto Arsizio e trasferitosi a Ravenna.

No ai luoghi comuni

È lui, dai social network, a lanciare una campagna contro la legge Bossi-Fini e contro gli stereotipi. A partire da quello sui 30 euro al giorno che i profughi sbarcati sulle coste del Sud riceverebbero mentre sono mantenuti nelle strutture di accoglienza per i richiedenti asilo, come quella di via dei Mille a Busto Arsizio: «Ma quali 30 euro? Di questi soldi, 29 euro finiscono nelle tasche dei politici, forse un euro ai profughi» denuncia il giovane bustocco. il successo virale del suo video, realizzato con una banale webcam, è stato tale da essere ripreso persino dal sito internet del quotidiano Repubblica. La sua – Alberto è un giovane che ha una storia di immigrato di “seconda generazione” simile a quella del ben più noto – è una vera filippica anti-leghista sul tema dell’immigrazione.

Come il triplete

In particolare se la prende con le storture della legge Bossi-Fini sull’immigrazione: «L’assurdità è che il soggiorno è legato al fatto di avere un lavoro, ma quanti con la crisi hanno perso il lavoro? Ecco che chi ha il permesso di soggiorno in scadenza è costretto ad accettare ogni tipo di contratto pur di lavorare mentre chi, irregolare che raccoglie i pomodori per 10-12 ore al giorno per 25 euro, ha il coraggio di denunciare i suoi sfruttatori mafiosi, viene espulso. Non vi sembra una legge fatta apposta per i mafiosi?». Per Alberto «i migranti in Italia trattati solo come portatori di lavoro e non come persone, titolari di diritti e necessità».

Poi se la prende con le norme anti-kebab, «la lotta contro la loro apertura viene fatta dagli stessi sindaci che poi si vantano che gli italiani hanno portato la pizza nel mondo». Ma anche «quelli che condividono i link “no agli stranieri” sono gli stessi che festeggiavano per il triplete dell’Inter, in cui nemmeno l’allenatore era italiano, o per lo scudetto del basket dell’Armani Jeans (piena zeppa di stranieri, ndr)». L’obiettivo del giovane bustocco è soprattutto quello di sfatare i luoghi comuni che circolano in Rete.n A. Ali.