Il corpo in vendita, in centro città – SONDAGGIO

A Varese arrivano i “sexy” biglietti della sosta. Mettendo le monete nel parcometro, infatti, vi potrebbe capitare tra le mani una donna nuda, in una posa un po’ conturbante dal momento che è fotografata con una mano tra le gambe. Cosa ne pensat

Più di un cittadino sarà rimasto perplesso, tanto più che le parti intime della donna sono coperte con due scritte ambigue: «Scandalosamente» sul seno e «conveniente» sul pube. Difficile a un primo sguardo capire quale sia il prodotto pubblicizzato, e si rischia di pensare male. Guardando meglio, invece si evince che si tratta della pubblicità di un’agenzia di comunicazione, la Flower Communication di Legnano.
Chiamata al telefono, l’agenzia non ha voluto motivare la scelta di promuovere i suoi prodotti – che sono volantini, siti internet, camion vela, etc – usando il corpo femminile. Ma la spiegazione è semplice: l’occhio viene catturato dalle forme femminili e la curiosità fa si che ci si soffermi sul messaggio pubblicitario. Su tutto gioca anche la componente sorpresa, perché chi mai si aspetterebbe di inserire i soldi in un dispositivo elettronico e di veder uscire la foto di una donna nuda?

A segnalare il fatto , esperto di tematiche che riguardano i consumatori, che ha denunciato il “corpo del reato” su Facebook: «Prendo un biglietto dal parcometro di città e vedo, con meraviglia, che Avt si è fatta sponsorizzare, sul retro del biglietto, da una agenzia di comunicazione. Fin qui niente di male, ma la sorpresa sta nel fatto che abbiano usato, per tale scopo, il corpo di una donna nuda. Mi sembra, come minimo, di cattivo gusto. Cosa ne pensate?».
Secondo Gronchi il Comune, socio della municipalizzata, non può accettare che sul retro dei foglietti da esibire sul cruscotto dell’auto ci sia un’immagine di quel tipo: «Non vorrei passare per bigotto, ma qui è in gioco la mercificazione del corpo femminile. Mettere una donna nuda sul tagliando di un parcheggio mi sembra un messaggio per nulla educativo».

I commenti scritti sotto al suo post gli danno ragione. Ed è d’accordo con lui anche , presidente di Avt: «Non ci occupiamo noi direttamente della pubblicità. È una concessionaria esterna a vendere gli spazi. Ma certo è che chiederemo maggiori controlli».