Il Cuore di Maglia è una coccola Cura neonati e bimbi abbandonati

Torinese di natali, varesina da vent’anni, è la mamma di una ragazzina in età preadolescenziale e ha due passioni: la famiglia e i lavori femminili.

La sua storia di volontariato nasce all’indomani del terremoto del 2009. «Attraverso vari blog conobbi un’infermiera della zona de l’Aquila, che faceva da tramite con “Cuore di Maglia”. Mi colpì subito l’interesse che avevano per i bambini; iniziai ad inviare vestitini confezionati a maglia da recapitare alle tendopoli».

Cinzia Nettis è oggi l’ambasciatrice varesina di “Cuore di Maglia”, un’associazione no profit senza scopo di lucro che accomuna donne abili con i ferri, ma anche con l’uncinetto o il cucito.

«, mamma di cinque figli – racconta Cinzia – un giorno regalò a un’amica che doveva partorire a termine un paio di scarpine da neonato, sbagliando le misure: erano troppo piccole. Accesasi la lampadina e consultate alcune amiche, nel 2008 fonda “Cuore di Maglia”, che si occupa di confezionare lavori di dimensioni ridotte per i neonati prematuri». Da Alessandria, dove vive Laura, il progetto in pochi mesi si evolve e arriva a Torino: qui ,

ingegnere e creatrice di schemi di maglia, adatta i punti alle esigenze dei committenti, fra cui il Sant’Anna. Anche la nota designer si presta gratuitamente per creare modelli esclusivi. Nel 2014 “Cuore di maglia”, presieduta dalla Nani, conta ambasciatrici in tutt’Italia; Cinzia cura le relazioni con gli ospedali Del Ponte di Varese e con Cittiglio. Tra le sedi c’è un’intensa collaborazione: ci si scambiano lavoro, progetti, consigli. Curiosamente le collaboratrici spesso non hanno avuto figli nati pretermine. «Ci sono mamme, nonne, zie – persino padri a volte – che, spinti dalla passione, e dal desiderio di aiutare bambini in difficoltà, lavorano gratuitamente: alcune addirittura imparano a lavorare a maglia assieme a noi. Molte hanno problemi personali, sono anziane e intristite dalla vita. Divenute “cuoresse” rinascono perché si alzano la mattina con uno scopo».

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