Il dentista pubblico è quasi un miraggio Ma i privati costano

Il dentista in ospedale, sempre più un miraggio. Lunghe liste d’attesa, pazienti scoraggiati. «Costretti a rivolgerci ai privati?».

L’ospedale assicura: «Non ci sono state riduzioni di organico». E i professionisti fanno da “ammortizzatori sociali”: «Listini prezzi bloccati da anni».

Il dentista diventa un lusso? Un paziente della clinica odontostomatologica di Velate dell’ospedale di Circolo di Varese ci racconta che «la semplice estrazione di un dente mi è stata fissata nel mese di febbraio, mentre per un impianto mi hanno detto che mi faranno sapere in un secondo momento, vista la lunghezza delle liste d’attesa».

Addirittura alcuni medici gli avrebbero consigliato di «rivolgersi direttamente ai privati per le cure conservative».

L’ufficio stampa dell’ospedale di Circolo di Varese ribatte che «pur considerando che le liste di attesa di una struttura pubblica non potranno mai essere competitive con i tempi d’attesa degli studi professionali privati, non risultano esserci riduzioni di organico né particolari problematiche tali da consigliare ai pazienti di rivolgersi all’esterno».

Eppure il tema delle liste d’attesa per le cure odontoiatriche è un cruccio per molti varesini alle prese con la crisi economica e con la cinghia da tirare: «Non è una novità che ormai i tempi di attesa siano tali da scoraggiare molte persone dall’andare a farsi curare – ammette , responsabile provinciale di Adiconsum – in alcuni casi probabilmente negli ospedali non aprono nemmeno le agende per controllare se c’è posto per fissare una visita».

Le esigenze sono cambiate

«Se pensiamo che negli ospedali pubblici ci vogliono quattro mesi per accedere a prestazioni di ben altra urgenza come le Pet, possiamo renderci conto di quanto tempo possa servire per le cure dentistiche. Ma è per certi versi inevitabile, se pensiamo che nelle strutture pubbliche il servizio odontoiatrico è praticamente lo stesso da quarant’anni a questa parte, mentre le esigenze dei cittadini sono decisamente cambiate».

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