Il deserto dei laghi Turisti solo a Varese

I Mondiali di canottaggio non vanno oltre Varese. I comuni della provincia non hanno beneficiato della presenza della manifestazione remiera che la scorsa settimana si è svolta in località Schiranna sul Lago di Varese.

Cinquanta nazioni in gara e migliaia di turisti provenienti da tutta Europa, tra parenti e appassionati di canottaggio, sono giunti sulle rive del Lago di Varese per assistere ai Mondiali Under 23 dello sport remiero.

– Io per prima non ho avuto la percezione che ci fossero più turisti in giro e anche dai commercianti non è arrivata nessuna segnalazione al riguardo, anzi solo lamentele». Il comune di Laveno è meta turistica «solo quando c’è il sole e per lo più di varesini in gita sui Laghi e motociclisti a spasso sulle due ruote. Questa settimana con il brutto tempo qui era tutto deserto». Una stagione pessima per il commercio che avrebbe potuto sfruttare, come Varese, la presenza della kermesse Mondiale. «Cosi non è stato – sottolinea il primo cittadino – siamo rimasti esclusi e non solo in termini di commercio, non si è incrementato neanche il turismo».

Chi è arrivato a Varese per assistere ai mondiali non si è mosso di li. Sportivi per la maggior parte, che forse hanno preferito rimanere alla Schiranna ad assistere alle gare di canottaggio, piuttosto che far visita ai luoghi culturali e scoprire le bellezze del nostro territorio.

Nei momenti liberi non si sono spinti oltre il comune di Varese. Nel capoluogo di Provincia, al contrario, le attività hanno beneficiato della presenza della Kermesse sportiva e hanno recuperato le sorti di una stagione di per sé difficile. I turisti a spasso per il centro di Varese hanno fatto shopping e, a detta dei commercianti locali, hanno anche speso parecchio e l’idea di portare in città una manifestazione di così ampio è stata promossa a pieni voti.

Tra le molteplici manifestazioni organizzate nel tentativo di dare una svolta all’economia locale, lo sport si è dimostrato davvero efficace e in grado di portare sul territorio turisti disposti anche a spendere e non solo interessati all’iniziativa in se. Che questa sia una ricetta da esportare anche sul Lago Maggiore? Non c’è una grande tradizione remiera, ma si potrebbe puntare su altri sport acquatici, le regate per prime.

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