Il don bacchetta i sommesi «Torniamo a essere uniti»

Ieri la tradizionale cerimonia dell’accensione della Passera. Il discorso del parroco alla città: «L’educazione sia al centro»

– «Una volta era il villaggio che ospitava il suo mercato, quando arrivava una volta la settimana. Ora la realtà è capovolta: è il mercato che ha inglobato il villaggio degli uomini, per molta parte lo determina e lo domina».
Don , parroco di Somma Lombardo sceglie l’immagine del villaggio per parlare alla cittadinanza del bisogno di educazione. Di quell’educazione su cui poggiano non i contorni ma i pilastri della vita. Ecco allora che non possono essere i dettami economici, i tempi, gli stili e le esigenze del mercato a fare il villaggio degli uomini, secondo don Franco. Piuttosto l’ascolto di filosofi e saggi. «Si poteva vigilare di più e lottare contro questa deriva del mondo occidentale?» domanda il prevosto dal pulpito di una basilica di Sant’Agnese gremita di fedeli parlando di «emergenza educativa».

Sempre toccante la tradizionale cerimonia dell’accensione della Passera, simbolo della santa mandata al rogo per non aver rinnegato la propria fede, e del “cilostar”, ieri, in piazza Vittorio Veneto. Ma è il discorso alla città del parroco a tenere col fiato sospeso cittadini e autorità. Il tema dell’educazione scelto quest’anno da don Franco riguarda tutti, non solo chi è genitore. Si tratta di «gesti e azioni cariche di significato» che un villaggio, una comunità, deve avere. I ragazzi crescono. «L’incontro con giovani e adulti, con persone autentiche, fa nascere la scelta di aprire e di affidare il proprio mondo interiore e fa diventare grande il desiderio di crescere». Bisogna aiutare a formare «persone solide, capaci di collaborare con gli altri e di dare un senso alla propria vita».

Ma oltre alle responsabilità personali, don Franco evidenzia «un’atmosfera diffusa, una mentalità e una forma di cultura che portano a dubitare del valore della persona, del significato della verità e del bene, della bontà della vita. Così diventa difficile trasmettere regole di comportamento, obiettivi credibili sui quali costruire la propria vita». «Per educare un figlio ci vuole un villaggio», dice il prevosto riprendendo la citazione di papa Francesco da un proverbio africano. «Per quanto possa essere difficile,

in un tempo di accentuato individualismo, occorre lavorare perché esista una “rete” di interventi educativi che arrivino al confronto sull’essenziale, che non ripropongano perciò la babele del mercato, ma convochino senza mai stancarsi sull’essenziale il villaggio degli uomini». In città ci sono le risorse per affrontare l’emergenza educativa? «Le energie sono ancora molte per poter ritrovare il volto di quel villaggio che offre le ragioni della vita», sprona il parroco.