Il futuro della città è nella caserma

Ieri la firma del masterplan per la rinascita del comparto. Maroni: «Giornata storica». Dalle associazioni combattentistiche al Centro Geofisico, in tanti pronti al trasloco

– Il futuro di Varese è nel comparto della ex caserma Garibaldi. E c’è già la coda per entrare e farne parte. La giornata di ieri è stata definita «storica» da . «Finalmente, dopo decenni, sistemeremo il residuo storico di Varese – ha detto il governatore – Questo grazie a un impegno straordinario delle istituzioni che stanno lavorando insieme per cambiare il volto del centro di Varese. Questo è un evento storico, che rilancerà il centro, l’economia e la sicurezza».
La firma dell’accordo di programma da parte di Roberto Maroni per la Regione, il sindaco per il Comune, per la Provincia e per l’università è stata un passo importante. Si respirava aria di festa.

Il progetto del nuovo comparto di piazza Repubblica

Il progetto del nuovo comparto di piazza Repubblica

(Foto by Varese Press)

Chi c’era ha colto il ruolo che un domani la piazza avrà per la città, e ha manifestato il desiderio di esserne parte. A partire dal colonnello , presendente emerito di Unuci e presidente di Assoarma, che nel discorso di introduzione ha detto: «Ci riempie di orgoglio e ci gratifica che la firma sia stata fatta qui, dopo 30 anni di sacrifici per tenere aperta la nostra sede. Confidiamo che il Comune voglia conservare la nostra memoria storica,

mentendo la nostra presenza qui».
«Così come mantenendo Assoalma che rappresenta tutte le associazioni combattentistiche e che, una volta adeguati gli spazi, sarà un volano e un polo culturale per la diffusione dei valori civili».
Anche , presidente del centro Geofisico Prealpino, vorrebbe trovare spazio nella caserma: «La nostra sede (in viale Aguggiari, ndr) è piccola, non ci consente di ricevere adeguatamente le scolaresche. Sarebbe bello poterci trasferire qui, dove il nostro potenziale aumenterebbe». Qualche idea c’è l’ha anche il maestro: «Il progetto dal punto di vista urbanistico c’è, resta da pensare come dargli un’identità. Mi piacerebbe che il nuovo teatro di Varese venga ad assomigliare a quello di un tempo, che è stato abbattuto, e che ospitava anche le anteprime della Scala. In gioco c’è la centralità culturale della nostra città».
Il colonnello Lazzarotto ha dato il crest con il simbolo di San Vittore al presidente Maroni. Come a dire che la firma è stata fatta sotto una buona stella.
Successivamente, i giornalisti, gli assessori, i consiglieri e i cittadini presenti hanno avuto l’opportunità di entrare nella ex caserma per un tour guidato, ristretto alle zone non pericolose.
A far da cicerone, l’ingegner . C’era anche l’ex assessore ai Lavori Pubblici , che ha commentato: «Si porta a compimento un progetto importante».

Un momento del sopralluogo all’interno della caserma Garibaldi

Un momento del sopralluogo all’interno della caserma Garibaldi

(Foto by Varese Press)

Successivamente i lavori si sono spostati nell’aula magna dell’università dell’Insubria, dove l’ingegnere ha spiegato il masterplan. Interessante il passo in cui ha detto: «Abbattere alcuni edifici è un sacrificio necessario, non possiamo essere ancorati alle ossature e alle sovrastrutture ideologiche. In particolare il teatro è un elemento di qualità urbana che avrà il compito di legare la città borghese del’800 alla città contemporanea. È una costruzione importante per ridisegnare lo spazio per l’uomo».
Al tour nella caserma hanno partecipato circa 60 cittadini, mentre alla presentazione del masterplan c’erano solo gli addetti ai lavori. Assenti i consiglieri comunali contrari al progetto.
«Un’occasione persa per chi non c’era – ha commentato il neo assessore su Facebook – Questa mattinata è stata storica per Varese, peccato che coloro che già si lamentano del progetto di piazza Repubblica non si sono fatti vedere».