Il muro del pianto ha i giorni contati

Regalo di Natale per gli automobilisti che percorrono la statale 394: via ai lavori all’altezza di Comerio . L’annuncio di Aimetti: «Il calvario è finito ed entro fine settimana tornerà il doppio senso di marcia»

– Davvero un bel regalo sotto l’albero di Natale per i tanti automobilisti che da mesi devono affrontare lunghe code, soprattutto nelle ore di punta, all’ormai famigerato “muro del pianto”, come loro stessi lo hanno definito, sulla statale 394 all’altezza del Comune di Comerio.
Dopo l’ordinanza di fine novembre firmata dal prefetto di Varese , che ha consentito ai tecnici dell’anas di fare un sopralluogo, è stato definito il progetto e dopo una decina di giorni di lavoro, è ormai tutto pronto per la riapertura della carreggiata oggi chiusa ed il conseguente smantellamento del semaforo.

«La statale dovrebbe tornare a doppio senso di marcia entro la fine della settimana» annuncia il sindaco , che ha svolto un ruolo cruciale di mediazione tra il privato, proprietario di parte del muretto e l’Anas, proprietaria della strada. I vigili del fuoco di Varese avevano imposto la chiusura della carreggiata per motivi di sicurezza lo scorso 13 agosto; dopo più di quattro mesi, la soluzione al problema è ormai imminente e l’eliminazione del semaforo provvisorio sembra essere solo questione di ore.


Il calvario degli automobilisti sta per finire, proprio sotto le festività natalizie; anche in questi ultimi giorni, con le scuole ancora aperte ed il periodo di shopping le code di auto si allungavano sino ad arrivare a Gavirate.
«Ci voleva un evento storico come l’abbattimento del muro delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cuba per far cadere anche il muro di Comerio – sottolinea ironicamente , di fato il portavoce del disagio di decine di automobilisti – i lavori sono stati velocissimi, neanche dieci giorni; il paradosso è che ci siano voluti ben quattro mesi per iniziarli». Gli utenti della 394 in tutti questi mesi hanno sempre protestato in maniera civile anche se con forme numerose.
«Penso che le proteste degli automobilisti siano servite per sbloccare la situazione – spiega Moneta – molti di loro quando scattava il verde del semaforo sottolineavano la loro rabbia con una strombazzata di clacson». Stile rivolta dei carcerati nelle prigioni che battono le posate sulle sbarre delle celle per protestare sulle loro condizioni; quella dell’eliminazione del semaforo è una vera e propria liberazione per gli automobilisti della trafficata arteria che collega la zona dei laghi con Varese.

«Ne va della qualità della vita di tanti cittadini – conclude il “portavoce” – quante volte in questi mesi sono arrivato in ritardo al lavoro pur partendo da casa quaranta minuti prima del solito; pensiamo anche alla difficoltà di passaggio dei mezzi di soccorso». Insomma, una liberazione per tutti, anche per il sindaco di Comerio, che in tutto questo tempo ha dovuto ascoltare tantissime lamentele, pur potendo fare poco sul piano pratico, se non mediare tra le parti.
«Voglio ringraziare il prefetto per il suo decisivo intervento e l’Anas per l’esecuzione dei lavori – dichiara il primo cittadino – sono soddisfatto che questa storia sia finita ma nel contempo sono anche amareggiato per la spropositata durata di questa vicenda». Una decina di giorni di lavoro preceduti da un’attesa superiore ai quattro mesi. «Un fatto che fa veramente pensare – conclude Aimetti – nel nostro piccolo abbiamo vissuto una parabola tipicamente italiana; però almeno è finita».