Il Poz non delude mai Doccia artica contro la Sla

Ne eravamo sicuri: non si tira indietro e anche lui si schiera a favore della ricerca contro la Sla. Il coach della Pallacanestro Varese raccoglie la sfida lanciata da “La Provincia di Varese” e alle 16.30 di ieri, il piazzale del PalaWhirlpool diventa il teatro dell’Ice bucket challenge di tutta la Pallacanestro, non solo di Pozzecco.

Ventiquatt’ore prima, sul terrazzo della nostra redazione, anche noi ci eravamo sottoposti alla doccia ghiacciata, nominando proprio il Poz. Che non si è fatto pregare.

Ma come funziona questa catena che sta facendo impazzire il mondo? Semplice, basta farsi versare addosso una secchiata d’acqua ghiacciata e nominare altre tre persone a subire la stessa sorte. Il tutto serve per permettere alla raccolta fondi lanciata dalla Associazione mondiale della lotta alla SLA di raccogliere fondi a favore della ricerca.

Gianmarco è pronto: infradito, costume e quell’espressione divertita che sempre lo contraddistingue. Alle sue spalle, con il secchio in mano, ci sono, general manager, team manager e , addetto stampa dei biancorossi.

Dopo i ringraziamenti alla “Provincia” per averlo invitato a partecipare alla causa benefica, scatta la prima nomination ed è subito una sorpresa: a venire completamente lavato è Davide Minazzi, ignara e immediata vittima dei tre. Le altre due nomination sono per Cecco Vescovi e il professor , storico fisioterapista della nazionale italiana di basket, ora alla Orlandina.

Un bel respiro e via: arriva la doccia a temperatura artica. Dopo le risate, il Poz non dimentica il senso dell’iniziativa e, ancora gocciolante, ai nostri microfoni afferma: «Ringrazio la “Provincia” per avermi nominato e per avermi dato la possibilità di fare qualcosa di benefico e importante».

Dopo Pozzecco, è il turno di Vescovi: il general manager biancorosso coglie al balzo l’opportunità di schierarsi contro la Sla e si sottopone immediatamente alla tonificante attività.

Prima però, le tre nomination. Oltre a Max Ferraiuolo, tanto per completare il terzetto, gli altri sono nomi che pesano: , presidente della Federazione italiana di basket, e, sindaco di Varese. «Punto in alto, ma veramente in alto» annuncia Cecco e dobbiamo ammettere che due nomi così, non ce li aspettavamo proprio.

A concludere il refrigerante pomeriggio ci pensa Max Ferraiuolo che nomina , storica bandiera della Pallacanestro Varese, , indimenticabile protagonista della Stella, e, «per dargli il bentornato».

L’ampia disponibilità, di tutta la Pallacanestro Varese, a prestarsi alla sfida, non può che inorgoglirci: li ringraziamo davvero per aver reso possibile la diffusione di un’attività che sta coinvolgendo tutto il mondo.

La scelta della secchiata d’acqua ghiacciata non è casuale: la sensazione che si prova è simile, anche se naturalmente in misura molto minore, a quella che provano le persone affette dal terribile morbo: i muscoli infatti non rispondono più ai comandi, come se fossero totalmente anestetizzati. Il tutto si conclude connettendosi alla pagina www.aisa.org per effettuare la propria donazione

In poche settimane sono stati raccolti più di 15 milioni di dollari e numerosissime star, come , e , o hanno deciso di partecipare. L’ice bucket challenge approda quindi anche a Varese e chissà quale sarà la prossima location che lo ospiterà: dalla redazione della Provincia, passando per Masnago, si arriverà a Palazzo Estense?

Guglielmo Niada

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