Il sindaco promette «Svolta a settembre»

«Abbiamo seminato molto, ora è il tempo di raccogliere. Consegnerò al mio successore un Comune con i conti a posto e una città che ha ritrovato un suo ruolo sul territorio».

Anche quest’anno il sindaco Gigi Farioli indirizza alla città il suo “messaggio di Ferragosto”, che guarda al rush finale del suo mandato di governo, gli ultimi venti mesi di amministrazione in cui l’obiettivo è «lasciare un segno».

Ma se in passato al giro di boa dell’Assunta erano il rimpasto di giunta e il rilancio dell’azione amministrativa al centro dell’attenzione, quest’anno Farioli andrà in ferie senza patemi, con la prospettiva di rientrare il 25 agosto con l’assemblea con i sindaci della provincia di Varese per delineare i progetti per Expo. «A settembre – annuncia il sindaco – consegnerò un documento scritto per segnare gli ultimi 18 mesi di mandato, coinvolgendo le forze vive e responsabili della città.

L’obiettivo è lasciare una prospettiva di continuità e crescita che vada al di là dei confini della maggioranza di centrodestra». E proprio l’occasione di Expo, insieme al percorso di celebrazioni per i 150 anni di elevazione a città (che partirà in autunno), si incroceranno con l’ultima fase del mandato: «Fino ad ora abbiamo posato molti semi e lanciato molte sfide – sottolinea Farioli – l’impegno culturale del 150esimo, declinato in prospettiva Expo, può diventare il punto di partenza per il rilancio della città, all’insegna di una tradizione che guarda al futuro». In concreto? Il sindaco cita le iniziative a tutela della competitività del made in Italy, ma anche «le richieste di insediamento in zona industriale in controtendenza con la crisi» pervenute a Palazzo Gilardoni. Una delle chiavi sarà l’attuazione del Pgt: «Da settembre si entra nel vivo – annuncia Farioli – con il rilancio degli incentivi per il risparmio energetico e del social housing, il focus sulle aree di trasformazione (Borri, Nord e Malpensafiere) e i chiarimenti sulla borsa dei diritti volumetrici». C’è da correre, perché c’è un’eredità da consegnare: «Non ho mai chiamato alla responsabilità di chi mi ha preceduto mentre i fatti hanno dimostrato una pesantissima eredità che ci ha spinto a compiere atti concreti: consegnerò al mio successore una città che ha diminuito le spese di più di cinque milioni di euro, ridotto il debito di oltre il 60% e riconquistato un ruolo nell’Altomilanese».n A. Ali.

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