In piazza qualcosa ancora non torna

Cinque anni. Questo è il tempo stimato da , presidente dell’ordine degli ingegneri di Varese, per rifare il comparto di piazza Repubblica.

«Tra bando di concorso, esito, progetto computo metrico e passaggi burocratici, passerà un anno e mezzo prima di aprire il cantiere. Poi, per portare a termine i lavori, serviranno almeno quattro anni».

Ma sono tanti i punti di domanda che si affollano su questo intervento, che il governatore ha definito «un test per dimostrare che la pubblica amministrazione può dimezzare i tempi». «Siamo sicuri che ci siano tutti i 31 milioni di euro necessari per completare l’opera? – si domanda Besozzi – Me lo chiedo perché parte di questi soldi (quattro milioni, ndr) arriveranno dalla vendita del collegio di via Ravasi e questo non mi sembra un periodo favorevole per il settore immobiliare».

Anche il fundraising, che aprirebbe il teatro ai privati in qualità di soci o proprietari, desta qualche perplessità: «L’idea mi piace. Se Tod’s finanzia un intervento al Colosseo, perché non pensare che anche i varesini possano contribuire a rendere più bella la propria città? Ma cose di questo tipo riescono quando c’è tanta fiducia per la politica. Siamo nel periodo giusto?» si chiede Besozzi.

Dubbi riguardano anche il modo di procedere. «L’obiettivo è ridisegnare una parte della città e la cosa più importante non deve essere dimezzare i tempi, ma assicurare un intervento di qualità – dice , professionista varesino – Come cittadino non chiedo tempi record, ma tempi giusti, per la sicurezza di tutti».

L’assessore ai Lavori Pubblici ha promesso l’apertura del bando per il mese di gennaio. «Che tipo di bando sarà? – si domanda Ciotti – Nella maggior parte dei casi si ricorre a una gara di progettazione. Le aziende rispondono presentando fatturato, numero di collaboratori, opere simili realizzate, una relazione tecnica su come si intende approcciare il progetto e uno sconto. Ma, vista la natura dell’intervento, sarebbe meglio un concorso internazionale di idee. I due percorsi richiedono la stessa tempistica, ma il concorso di idee aprirebbe l’intervento anche ad architetti di fama internazionale».

Ci sono perplessità anche sul modo di procedere, dal momento che verrà fatto un bando per il teatro e un altro bando per la ex caserma e la piazza. «Essendo un’unica area, sarebbe stato meglio avere un’unica mano all’opera, per favorire la continuità» dice Besozzi.

«Io penso che bisognerebbe prima mettere mano alla piazza, poi alla caserma e solo successivamente al teatro – suggerisce – E invece sarà proprio piazza Repubblica, luogo dove davvero si gioca la riuscita dell’intervento, a essere realizzata in differenti step».

E ancora: «Piazza Monte Grappa è stata rifatta e, con lei, sono fiorite anche le attività che vi insistono. Lo stesso processo si potrebbe attivare in piazza Repubblica – continua il professionista – La prima cosa da fare sarebbe costruire una bella piazza che, di conseguenza, favorirebbe gli investimenti privati. Certo, bisognerebbe dare il tempo ai varesini di affezionarvisi. Ma, così, sarebbe più facile trovare qualcuno disposto ad aprire bar, bookshop e librerie nella ex caserma».

Secondo , direttore dell’Ance Varese, «è impossibile stimare una tempistica dell’intervento perché le variabili in gioco sono troppe». Entro la fine di ottobre, dovrebbe aprire un tavolo tecnico con i professionisti.

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