In Rete c’è una guerra in corso «Difendetevi con la tecnologia»

La maggior parte delle volte non ce ne rendiamo neanche conto, ma quando siamo connessi alla grande Rete il nostro computer si trasforma in un bersaglio semplice per molti hacker, che possono entrare nel nostro sistema, spiare le nostre abitudini e rubarci dati molto importanti.

Per questo occorre prendere delle precauzione per proteggersi. «Per proteggerci da chi usa la tecnologia contro di noi, come prima cosa, bisogna conoscere la tecnologia e saperla usare in modo adeguato – spiega che alla Liuc, l’università Carlo Cattaneo di Castellanza, si occupa soprattutto dell’impatto delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione nelle piccole e medie imprese – Mai avere la presunzione di una sicurezza assoluta».

Codici che scadono dopo 20 minuti

Il professor Buonanno ritiene fondamentale la scelta dei meccanismi di sicurezza che si utilizzano, soprattutto quando si entra nella sfera delle transazioni economiche via web.

«Ormai, quasi tutte le banche danno la possibilità, in caso di pagamenti virtuali, di utilizzare codici che vengono generati ad hoc: codici che servono per completare la transazione, ma che possono essere utilizzati una sola volta perché scadono dopo 20 minuti dalla loro generazione. Così come esistono carte di credito virtuali, utilizzabili all’interno di un termine limitato di giorni o di ore e che poi vengono dismesse».

Molti professionisti, inoltre, utilizzano Dropbox per il trasferimento di documenti o dati sensibili. «Dropbox, così come per molte transazioni economiche, ha un meccanismo di protezione formato da due password: la prima è quella standard, cioè quella scelta dall’utente, la seconda è generata ogni 20 secondi o attraverso un altro dispositivo, come il cellulare, oppure inviata tramite sms».

Altro aspetto fondamentale è l’utilizzo di un buon antivirus che ci aiutano a difenderci anche dagli hacker. «Il fatto che qualcuno riesca ad entrare nel sistema del nostro pc significa che c’è una falla e, quindi, che l’antivirus utilizzato o non è stato aggiornato o non è tra quelli più validi».

«Anche quelli gratuiti vanno bene, purché siano certificati. Inoltre bisogna prestare attenzione alle cose che si installano, soprattutto con programmi gratuiti, e verificarne sempre la provenienza». Primi fra tutti i pacchetti Windows hackerati. «I pacchetti Windows e Office hackerati sono le maggiori fonti standard di contaminazione».

In realtà, nessuno può sentirsi davvero al sicuro; in ogni momento i nostri dati personali possono essere intercettati e rubati. Con la diffusione degli smartphone e del loro utilizzo per controllare le email e navigare in internet è apparso anche nel mondo telefonia mobile il fenomeno virus.

In particolare, la crescente popolarità di Android coincide con una crescita preoccupante degli attacchi da parte degli hacker.

Anche sui telefonini

I virus agiscono e si diffondono sui telefonini proprio come avviene nei computer: i danni che provocano stanno aumentando per il semplice fatto che inseriamo nel cellulare molti più dati rispetto a un tempo. Fortunatamente i malware possono insidiarsi nel nostro dispositivo solo se diamo loro il permesso di farlo.

Come? Scaricando applicazioni sospette, per esempio, o accettando file tramite Bluetooth.

Installare sul proprio dispositivo un antivirus è il primo e più importante passo da compiere per proteggersi dagli attacchi degli hacker ed essere aggiornato sui nuovi virus.n

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