In via Carrobbio è guerra «Alziamo le mani»

Cinque incendi a distanza di pochi giorni e ora anche le risse tra ragazzini. Non c’è pace per via Carrobbio che rischia di diventare una zona off limits in pieno centro. E i residenti sono esasperati: «Ci sentiamo impotenti».

Chi decide di vivere in centro città mette in conto di non poter dormire sonni tranquilli nel fine settimana. Mette in conto il chiasso della movida, la difficoltà a trovare parcheggio nel rincasare e persino qualche muro di casa pasticciata con scritte e disegni. Ma mai avrebbe pensato di temere gli atti di un piromane nei garage, essere svegliato nel cuore della notte dalle urla di ragazzi che litigano, si picchiano e di dover sentire le sirene della polizia con così tanta frequenza.

Mai avrebbero pensato che raggiungere l’ingresso del condominio significasse fare lo slalom tra le bottiglie abbandonate, le pozze di vomito e di doversi tappare il naso per l’odore forte della pipì e qualche volta anche gli occhi per non vedere la montagna di scritte e disegni sui muri.

Da condominio di lusso nel cuore del centro, anche sede di uffici e negozi, lo stabile di via Carrobbio si è trasformato in un teatro dell’orrore.

Complice il parcheggio di piazza Ragazzi del’99 che isola la zona dalla vicina piazza Monte Grappa, il luogo è diventato il ritrovo preferito di chi ama divertirsi senza dover rendere conto a nessuno, bevendo e facendo uso di droghe senza doversi porre il problema di non dare nell’occhio. Ragazzi che, come abbiamo recentemente documentato, vivono in barba alle leggi e alle regole del vivere civile.

L’ultimo episodio di violenza nel tunnel che collega la piazza con la via via Carrobbio e in cui si trovano gli ingressi al condomino, risale alla notte tra lunedì e martedì. Un gruppo di ragazzi, appena ventenni, si è azzuffato, svegliando l’intero vicinato e costringendo i condomini a chiamare le forze dell’ordine. Un intervento non semplice nemmeno per loro, che si sono trovati davanti ragazzi che hanno posto resistenza al fermo, sia fisicamente che a male parole.

«Non ci sono più regole – spiega una coppia di condomini che vive li da molti anni- Siamo impotenti davanti a quello che accade sotto le nostre finestre. Una volta se qualcuno alzava troppo la voce bastava affacciarsi, chiedergli di smettere e magari si scusavano anche. Adesso è tutto inutile e pericoloso. Ti rispondono male e per dispetto fanno anche peggio, alzando il tono della voce o mettendo la musica a tutto volume dalle casse delle macchine».

Neanche davanti ad una divisa si scoraggiano. «L’altra notte ci hanno detto che nemmeno l’intervento delle forze dell’ordine ha riportato l’ordine, anzi si sentono talmente i padroni della zona che si sono permessi di rispondere e provocare gli agenti. Davanti ad atteggiamenti di questo tipo noi alziamo le mani».

E anche gli effetti degli incendi appiccati le scorse settimane dal piromane, che ancora non ha un volto, si fanno sentire. Il bar cioccolateria a cui è andato a fuoco il magazzino, non ha più riaperto, dando al tunnel l’immagine di un luogo abbandonato e desolato.

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