«La chirurgia estetica può regalare gioia C’è chi la attacca? Allora non la conosce»

Il presidente dell’associazione chirurghi plastici fa chiarezza in un campo che divide e fa discutere. «L’influenza dei media conta ma prima c’è la motivazione. Esplosioni in volo? Falso, fu pubblicità»

Franco Ferraro, caporedattore di Sky Tg24, torna con “Venti domande per me (posson bastare)”. Questa settimana il protagonista è Mario Pelle Ceravolo, classe 1951, presidente dell’associazione italiana dei chirurghi plastici ed estetici, presidente dell’accademia medica internazionale, e membro dell’American Society for Plastic Surgery.

Sia il cardinal Ravasi che la signorina Stewart hanno un ruolo da difendere. È più autorevole l’opinione di chi conosce il campo della chirurgia estetica con le esigenze e le gratificazione che essa può dare, piuttosto che le idee che posseggono persone completamente estranee a questo campo.

Con certezza esistono professionisti seri e personaggi di dubbia qualità scientifica o etica, come in tutti gli altri campi professionali. Sta al paziente affidarsi a un professionista preparato, competente, onesto e leale.

Non c’è dubbio che un cattivo risultato possa avere delle conseguenze psico-emozionali negative. Indipendentemente dal caso che lei cita, del quale bisognerebbe conoscere la storia per giudicarlo, a fronte di un caso che crea insoddisfazione ce ne sono 99 che creano gioia. E questo è il dato più importante.

Certamente ognuno di noi è influenzato dai media, però dall’essere influenzato ad avere una solida motivazione sufficiente a distendersi sul letto operatorio c’è molta strada.

Il mito della bellezza esiste da quando esiste l’uomo. Non c’è dubbio che la diffusione delle immagini attraverso internet possa creare delle esasperazioni, ma ricordiamo che 2000 anni prima di Cristo gli indiani ricostruivano il naso che veniva amputato alle adultere. Quindi, da sempre, il rispetto dell’immagine e l’esaltazione dei valori della bellezza rivestono un importanza fondamentale. Tutte le arti figurative non esisterebbero se non esistesse la religione della bellezza.

Più che pericolosa direi personale. L’immagine è importante, ma ciò che c’è dietro lo è molto di più. Questa frase mi ricorda un detto americano che pronuncia “The story behind the story”, ossia “la storia dietro la storia”: non basta avere una bella immagine se la personalità non viaggia alla stessa velocità. Sarebbe come avere una Ferrari con un motore zoppicante: non avrebbe il successo che ha la Ferrari.

Tutti e tre questi interventi hanno come pazienti prevalentemente le donne di età fra 20 e 45 anni. Questa fase nella vita è quella in cui, per differenti ragioni, la donna si guarda sia dentro che fuori e quindi è più portata a sottoporsi a eventuali cambiamenti delle aree che le creano problemi.

La novità degli ultimi anni è senz’altro il trapianto di grasso che in chirurgia plastica si usa non soltanto per ridare volume alle aree che l’hanno perso, ma anche per migliorare la qualità della pelle grazie all’alto numero di cellule staminali in esso contenute.

Molto poco. Può capitare, ma nella nostra statistica è una situazione abbastanza rara. È più frequente una richiesta di rinoplastica in giovane età, in quanto un brutto naso può interferire negativamente con la relazione con il mondo esterno così importante nell’età adolescenziale.

Un episodio assolutamente falso sfruttato da qualcuno per farsi pubblicità.

Belen Rodriguez spiegò: «Ho una misura giusta, ho ritoccato il seno perché avevo perso otto chili e non mi piaceva più. Volevo indietro le mie tette…».

Se parliamo di seno esiste una misura armonica con le caratteristiche di ogni corpo. Sicuramente qualche paziente propone delle richieste che non si confanno con un risultato naturale. È compito del chirurgo guidare queste persone e far capire loro che più che il volume, è importante l’estetica e l’armonia del risultato.

Fino a oggi l’uso non delle cellule staminali, ma del trapianto di grasso ha offerto risultati limitati. L’aumento di volume è minimo e l’intervento va quasi sempre ripetuto. I risultati che si ottengono con le protesi sono nettamente superiori.

Sono trattamenti di sicura efficacia se ben eseguiti e con rischio molto basso qualora ad eseguirli sia un professionista di esperienza e di serietà. Ricordiamo però che le complicanze importanti e spesso difficilmente risolvibili sono legate a sostanze riempitive mal condotte da personaggi di dubbia serietà. Quindi non bisogna sottovalutare la necessità che il trattamento con filler venga eseguito dalle persone giuste.

I filler possono essere associati alla tossina botulinica la quale ha un effetto completamente diverso e complementare ai filler stessi.

In percentuale?

Nettamente più donne. Gli uomini rappresentano dal 10 al 15% della nostra popolazione di pazienti.

La migliore soluzione per i tatuaggi è non farli. Lo sviluppo delle nuove metodologie laser però oggi può dare risultati senza dubbio migliori di quelli insufficienti che ottenevano alcuni anni fa.

Il turismo medico chirurgico è purtroppo diffuso. Capiamo la ricerca di un costo minore, ma dobbiamo allertare tutti i pazienti che è molto difficile scegliere un professionista all’estero, creare con lui un rapporto di fiducia e avere un’assistenza post operatoria accurata quando si esegue un intervento lontano da casa propria.

Un paziente mi chiese di mettere una protesi sotto il cuoio capelluto per aumentare la sua altezza.

Evidentemente una figura pubblica ha più esigenze a livello di immagine, però normalmente ha anche più possibilità di affrontare le spese di un intervento. E lo Stato ha ben altre esigenze da affrontare prima di pensare a questo.


Non è necessario andare negli Stati Uniti per avere dei bei risultati di chirurgia estetica. Grazie al fatto che io viaggio continuamente in tutto il mondo per partecipare a conferenze nei congressi, posso assicurare che la qualità della chirurgia estetica italiana non ha niente da invidiare a quella statunitense, anzi…