La Gioeubia fa ben sperare tutta Busto

Il falò acceso ieri ha bruciato bene: buono l’auspicio per il 2015. Al rogo finiscono l’Expo e Matteo Renzi. Due le “streghe” date alle fiamme dalla Famiglia Bustocca: una tradizionale e una con i tacchi a spillo

– La Gioeubia fa ben sperare per il 2015. In fiamme l’Expo, Renzi e una “strega” moderna in minigonna e scarpe coi tacchi. E il “risotu cun’t a lüganiga” conquista i bustesi: in 800 in fila per un piatto in piazza San Giovanni.
Erano in 400 circa ieri nel piazzale di via Einaudi per osservare il falò dei fantocci realizzati dalle associazioni. La Regiù della Famiglia Bustocca. “promuove” il rogo: «A me è piaciuto. La Gioeubia è bruciata bene, con dei lapilli molto alti».

La tradizione vuole che dal modo in cui il fantoccio prende fuoco, se brucia in fretta e se cade in avanti, si possa capire se l’anno sarà fortunato. La creatività delle associazioni come ogni anno ha permesso di simboleggiare efficacemente i guai da scacciare con l’inverno. La Famiglia Bustocca ha messo al rogo due Gioeubie, una classica e una moderna, per fare riferimento ai 150 anni di Busto città: minigonna, tacchi a spillo e “pochette”

al posto di ciabatte, scialle e sporta per la spesa. La classe ’47 ha optato per una “Gioeubia Expo”, un mondo a forma di panino. Il Movimento Giovani Padani della Lega Nord ha preso di mira il premier Matteo Renzi: raffigurato a bordo di un aereo da cui pendono Imu, Tasi e Tari a forma di missili, diretto verso Courmayeur con lo “ski-tass da 80 euro”, per via del suo contestatissimo volo di Stato per le vacanze in montagna. La Gioeubia più elaborata è quella dell’associazione Ul Cuarantacenchi, che celebra la storia del passaggio dei Re Magi a Busto Arsizio, mentre la scuola materna Bianca Garavaglia ha raffigurato la Giöbia come un pupazzo da neve e il Club Alpino Italiano l’ha agghindata come una fondista della Marcialonga. Dopo il falò, tutti in piazza San Giovanni, dove poco prima delle 20 il sindaco ha dato le ultime “menate” al “risotu cun’t a lüganiga” preparato dallo staff di Crespi Catering. «85 chili di lüganiga e 120 chili di riso» rivela lo chef .

In coda per un piatto c’erano circa 800 persone: un successo, anche quest’anno con la novità del «piatto ortodosso tipico» di questa giornata, come ha ricordato il sindaco. «E che scacci via il peggio del passato». A servire, oltre al sindaco, anche l’assessore al commercio , la presidente di Agesp Energia e il presidente di Promovarese .
La festa in realtà era già iniziata al mattino alla casa di riposo La Provvidenza, che ha mandato in cenere la prima Gioeubia della giornata, accompagnando il falò con l’immancabile risotto e lüganiga a pranzo e le frittelle a merenda. E in vari punti della città la festa è continuata fino a tarda serata, con diversi falò nei quartieri, mentre dal cielo scendeva una debole spruzzata di acqua ghiacciata.