La Lega non molla: «Giù le mani dalla Posta»

Il vicesindaco di Cocquiovolantina con i militanti padani: «Così Caldana rischia di morire»

– Volantinaggio e banchetto dei militanti della sezione della Lega Nord di Cocquio Trevisago e Besozzo davanti al centro commerciale di Sant’Andrea. Al centro della protesta del Carroccio la chiusura, lo scorso mese di settembre, dell’ufficio postale di Caldana a seguito del piano di razionalizzazione di Poste Italiane, che ha portato al taglio di numerosi sportelli anche in provincia di Varese, in particolare nelle frazioni. «Abbiamo distribuito più di 500 volantini – afferma , vicesindaco leghista di Cocquio Trevisago, che da mesi sta combattendo per la riapertura del piccolo sportello caldanese – il problema è evidentemente molto sentito dai cittadini che si sono fermati al nostro banchetto per chiedere informazioni e per far sentire la loro protesta».

L’amministrazione comunale cocquiese non si è ancora arresa alla chiusura dello sportello della frazione di Caldana e ha optato per un ricorso al Capo dello Stato anziché al Tar della Lombardia. «Si tratta sicuramente di una strada più lunga ma al termine dell’iter avremo una risposta chiara, in un senso o nell’altro, perché le sospensive non servono a niente – spiega Griffini – non ha senso riaprire l’ufficio per qualche settimana e poi richiuderlo». Il vicesindaco non vuole sbilanciarsi sull’esito del ricorso al Presidente della Repubblica. «Credo che avremo una risposta tra qualche mese – prosegue – ci siamo rivolti al Capo dello Stato perché sappiamo che Mattarella è particolarmente sensibile ai problemi degli anziani e dei disabili».

A preoccupare il Comune, oltre all’assenza di un servizio importante come quello postale, è anche l’aspetto sociale che l’ufficio postale di Caldana incarnava, La frazione di Cocquio ha appena subito anche il taglio di una linea di trasporto dell’autobus, che collegava la località con il centro del paese a Sant’Andrea, dove c’è l’altro sportello di Poste Italiane; per chi non ha mezzi propri è veramente dura. «Ali anziani tocca arrangiarsi come possono – racconta Griffini –

C’è chi si fa accompagnare all’altro ufficio, chi delega le operazioni ai parenti; il risultato è che purtroppo molti non escono più di casa. Per una località come Caldana, l’ufficio postale rappresentava anche un punto di aggregazione dove gli anziani si incontravano e socializzavano; purtroppo tutto questo adesso non c’è più». Caldana però non si vuole arrendere e confida che il presidente della Repubblica Mattarella possa restituire ai cittadini lo storico ufficio postale che si trova nel cuore della frazione.