La “sfida del gender” piace ai bustocchi

La conferenza dell’avvocato Gianfranco Amato è stata un vero successo, che ha tenuto incollati ai seggiolini del Tramogge ai Molini Marzoli un centinaio di persone

– La “sfida del gender” tiene incollati centinaia di bustocchi per più di due ore in sala Tramogge ai Molini Marzoli. È stato un successo che è andato ben oltre la capienza della sala, quello della conferenza dell’avvocato Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la Vita, organizzata lunedì sera dal Centro Aiuto alla Vita e da nove associazioni del mondo cattolico bustocco. Introdotta dal professor Enrico Maria Tacchi, sociologo bustocco, e dal presidente del Cav Antonio Pellegatta,

la sferzata di Amato all’«ideologia gender» è stata a tutto campo, fino a toccare gli episodi più controversi, come quello delle “fiabe gender” che ultimamente vengono insegnate ai bambini nelle scuole, al di là della priorità educativa che la Costituzione affida ai genitori. «Un’ampia disamina, di oltre 90 minuti – sottolinea Mario Sansalone, portavoce del Cav – una partita di calcio con alcuni minuti di recupero, in ogni campo, dalla moda alla musica, dal teatro al cinema, attraverso la cultura, di come la cultura del “sesso fluido” stia cambiando il mondo. Dimostrando come la cultura gender abbia già pervaso anche la realtà italiana, checché qualcuno rifiuti di ammetterlo». Il sindaco Gigi Farioli ha spiegato così il patrocinio concesso da Palazzo Gilardoni: «Non perché si tratta di un tema morbosamente curioso, ma perché di interesse per ogni uomo che vive in una società. Non da credente, ma da rappresentante laico e perciò non indifferente a tutto ciò che riguarda la crescita e il futuro».