La storia dell’arte lascia l’aula «È uno schiaffo alla cultura»

Il Paese di Leonardo e Michelangelo elimina la Storia dell’Arte. L’ultimo schiaffo alla cultura italiana arriverà come “regalo” dell’ultimo Governo Berlusconi, al quale tuttavia né il governo Monti né quello Letta hanno provato a porre un argine. Rimane da vedere cosa succederà con il governo dell’ex sindaco di Firenze, città patria dei maggiori artisti.

L’allarme viene lanciato proprio dal Pd, al quale si è aggiunta l’Anisa (l’associazione nazionale degli insegnanti di Storia dell’Arte) con l’iniziativa proposta a livello nazionale dal giovane esponente democratico e blogger Antonio Sicilia(Trento) e subito accolta in varie parti d’Italia.

Varese è tra le prime realtà ad aver accolto il progetto.

Che è stato presentato ieri mattina nella sede del Pd di Varese, da parte della vicesegretaria provinciale Sara Battistini, insieme ai democratici Giovanni De Rosa e Francesco Romano, segretario del circolo di Malnate, e dalle referenti dell’Anisa Anna Maria Ferrari referente provinciale, e Francesca Ricardi.

«Proprio adesso che si parla di importanza dei Beni culturali presenti sul territorio, anche per rilanciare l’economia e uscire dalla crisi, arriva questa misura. È stato dimostrato, da alcune statistiche, che un euro investito in cultura, come indotto nel territorio del sito, porta due euro» spiegano le due insegnanti.

Gli istituti di moda e grafica non avranno più la materia.

Le riduzioni di ore colpiranno il liceo classico, lo stesso liceo artistico (in particolare l’indirizzo Beni culturali), l’Itpa, e quasi tutte le altre scuole superiori. Mentre quasi tutte le scuole vedranno perlopiù scomparire le ore di Storia dell’Arte nei bienni, confinando l’insegnamento quindi solo nei trienni.

«Carenze didattiche»

Se si pensa che questa riduzione colpisce chi viene formato in ambito turistico, o addirittura gli istituti che formano i geometri non avranno più storia dell’architettura, il risultato è che siamo di fronte a una situazione grave dal punto di vista didattico.

«Gli studenti dell’Itpa avranno più ore di educazione fisica che di storia dell’arte» spiega Ricardi. «È assurdo che chi studia grafica e moda non faccia più questa materia» sottolinea Ferrari.

Battistini dichiara che «è frutto di miopia politica portare avanti una riforma del genere, per cui il Pd si è subito mobilitato». E punterà a sensibilizzare i propri riferimenti parlamentari, affinché ci sia un blocco dell’abolizione. «L’iniziativa, partita dal giovane blogger Sicilia ci ha visto subito in prima linea quando ci ha contattato chiedendo di portarla avanti sul nostro territorio» spiega De Rosa.

E Romano critica la situazione in provincia: «Lo scarso interesse alla cultura come risorsa appare chiaro nel nostro territorio. Basta guardare gli investimenti nel settore dei vari enti locali, o come non viene valorizzato un museo dedicato a Flaminio Bertoni, che si trova in uno scantinato».

Il 2 marzo sono in programma una serie di appuntamenti per approfondire la storia dell’arte, nei circoli del Pd e in location pubbliche. A Varese sarà in Sala Montanari alle 16, con Ferrari e Ricardi. Ma in altri parti della provincia andranno avanti fino al 16 marzo. Tutti gli appunti sulla pagina Facebook: Pd Varese.n

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