La Vidoletti cade a pezzi I rattoppi? Non c’è un soldo

Il tartan si alza. Ci sono i buchi. Tra il campo di basket (che non ha più i canestri) e la pista per correre c’è un muretto che è una trappola.

Finirci dentro con il piede può costare una storta. Il campo da tennis non ne parliamo: il fondo è dissestato e la rete è strappata. Erba alta, mura scribacchiate, scivoli per carrozzine che finiscono in una piscina di acqua piovana: ecco a voi la scuola media Vidoletti.

«La situazione è indecorosa – dice il preside – Quando faccio presente il problema agli uffici comunali mi si risponde che mancano i soldi. Capisco la situazione economica, ma penso che rendere la scuola un ambiente sicuro e gradevole sia una priorità per la città di Varese. Come ci sono i fondi per tagliare i cipressi, si possono trovare anche i soldi per gli studenti».

Il testamento e il patto con il Palazzo

Oltre alle ragioni di principio, però, Antonellis ha un argomento in più per chiedere con forza che venga eseguita la manutenzione straordinaria.

Si tratta di un testamento firmato da . La donna, per onorare la memoria del figlio Angelo a cui la scuola è dedicata, aveva donato al Comune la palazzina di via Orrigoni, quella in cui successivamente sono stati trasferiti i Servizi Sociali. A una condizione: «Gli utili provenienti dallo stabile, che può essere alienato, devono essere usati esclusivamente per la scuola Vidoletti. Per la manutenzione della scuola, l’ampliamento (cosa di cui si parlava in quegli anni di baby boom), la fornitura di impianti, l’organizzazione di eventi culturali e l’istituzione di un premio per gli studenti meritevoli».

«Il premio è stato istituito – dice il preside – Ogni anno il Comune stanzia circa duemila euro per dare un riconoscimento di 100 euro a uno studente per classe (soldi che arrivano sempre con un po’ di mesi di ritardo, tanto che i ragazzi stanno aspettando ancora il premio dello scorso anno)». E ancora: «Io non mi aspetto di veder stanziati per la Vidoletti chissà quanti soldi all’anno, ma almeno desidererei che, anche per onorare il lascito, le piccole manutenzioni non vengano continuamente rimandate».

La Vidoletti era stata costruita negli anni ’60 dall’architetto che aveva voluto ricreare gli spazi di un campus americano.

Con aule ai piani superiori e laboratori a quelli inferiori. Il tutto con un innovativo sistema di areazione a botole e tendaggi esterni per l’ombreggiamento.

Sono passati 50 anni e vedere la scuola malridotta fa male. «Ci siamo auto tassati per mettere a posto l’aula degli insegnanti – conclude il preside – La settimana prossima vado a comprare di tasca mia un metro cubo di terra per rendere agibile il salto in lungo che così come è ora è inutilizzabile».

«I tecnici sono venuti a prendere le misure per riparare la rampa dei disabili che si allaga (nel passato si era tentato di drenare l’acqua con una canalina, ma senza risultati). La mia speranza è che per mettere a posto la scuola si proceda per gradi e non si aspetti di veder finanziato il mega intervento già proposto a Renzi».

Chissà cosa penserebbe la signora Bice di tutto questo.

© riproduzione riservata