L’Autolaghi è un’odissea quotidiana: «Basta problemi, serve il terzo binario»

All’altezza di Busto il problema è il “tappo” allo svincolo. Poi ci sono gli incidenti. Legambiente tuona: «A8 sovraccarica e linea ferroviaria satura: potenziate i treni»

Andare a Milano, un’odissea quotidiana per migliaia di pendolari bustesi. Tra il “tappo” dell’Autolaghi e i continui incidenti e i travagli della ferrovia “orfana” di gran parte dei convogli Malpensa Express, la metropoli sembra diventare sempre più lontana. «Serve il terzo binario della ferrovia. Non ci sono altre opzioni» secondo il presidente del Circolo di Legambiente di Busto Arsizio , che auspicherebbe anche l’ingresso di Busto nella Città Metropolitana di Milano, «per provare a condividere le politiche di mobilità e trasporto pubblico» con i Comuni dell’asse del Sempione. Pensando anche a progetti ambiziosi, come il tram.

Sono bastati due incidenti nel giro di pochi giorni, che hanno reso invivibile per ore la circolazione lungo l’autostrada A8 tra Busto Arsizio e Milano, per riaccendere i riflettori sul tema dei collegamenti con la metropoli. L’apertura del primo tratto della Pedemontana – che peraltro tra meno di un mese diventerà a pagamento, con la conseguente, prevedibile, flessione di utenza – non ha ridotto più tanto il problema del “tappo” dell’Autolaghi, croce quotidiana per i pendolari che si spostano verso Milano.

È il tratto tra Busto Arsizio e Legnano quello maggiormente in sofferenza, come possono testimoniare ogni mattina i pendolari dell’automobile che si trovano a percorrerlo a passo d’uomo.
D’altra parte, se Autostrade sta investendo sulla creazione di una quinta corsia in Autolaghi tra Milano e Lainate, non sono in vista ulteriori opere di allargamento lungo il tratto successivo, quello appunto a tre corsie che arriva fino a Gallarate. E le opere viabilistiche alternative, dal Sempione-bis alla variante alla statale 341, che fungerebbe in parte da “tangenziale” di Busto connettendo la Milano-Laghi con la Malpensa-Boffalora, sono tutte rinviate a data da destinarsi.

«Oggi la coperta è troppo corta – ammette Andrea Barcucci, presidente del Circolo di Legambiente di Busto Arsizio – l’Autolaghi è sovraccarica e la linea ferroviaria del Sempione è satura. Una via d’uscita ci sarebbe: il potenziamento della ferrovia tra Gallarate e Rho, con il terzo e quarto binario, che in passato è stato bloccato da sindaci e comitati. Solo così si potrebbero avere più collegamenti ferroviari negli orari di punta, in modo da far viaggiare in modo più dignitoso i pendolari, incentivando a quel punto l’uso del treno al posto dell’automobile».
Un’opera da oltre 600 milioni di euro, che era nel pacchetto Expo ma che, bloccata dai ricorsi al Tar, è stata definanziata dal governo e ora è in “lista d’attesa”. «L’esperienza di Expo ha dimostrato che il treno, se funziona, è una valida alternativa all’auto – fa notare Barcucci – ma tra Milano e Rho Fiera ci sono sei binari…». Appena oltre, andando verso Busto, rimangono solo i disagi.