Le lacrime di Induno: «Era una bravissima persona»

Pasquale Maiellaro, è il nome del trentaquattrenne scomparso ieri nel tragico incidente avvenuto a Induno Olona

Sul luogo dell’incidente restano ancora i segni dello schianto. L’incrocio di via Giovanni Bosco e via Jamoretti porta i segni freschi dell’ennesima tragedia della strada e, ancora, di una giovane vita spezzata. Pasquale Maiellaro, 34 anni, non ce l’ha fatta, è deceduto poco dopo il drammatico frontale con un auto lungo la strada che da Varese attraversa Induno Olona e porta in Valceresio.

«Eravamo dietro in una stanza secondaria –raccontano dal centro estetico lungo la strada a non più di dieci metri dal luogo dell’incidente- Non abbiamo sentito nulla, forse perché il rumore della collisione è stato coperto dal passaggio delle auto. Questa via è trafficatissima –proseguono- Ad un certo punto entra una cliente allarmata raccontando di quanto appena successo. Usciti in strada abbiamo visto le persone attorno alla moto, i tentativi di rianimazione e l’arrivo dei soccorritori. Una scena difficile da dimenticare ». Il sindaco di Induno Olona, , appreso della notizia, si è detto molto colpito di questa ennesima tragedia della strada che ha avuto come teatro il suo Comune e ha espresso massima vicinanza e cordoglio da parte dell’amministrazione e di tutti i suoi concittadini alla famiglia della vittima. Pasquale Maiellaro era di Arcisate e qui risiedeva con la compagna e i famigliari.

Il paese centrale della Valceresio ha subìto anche ieri una grave perdita sempre a causa di un incidente stradale. Forte l’impatto sull’abitato. Pasquale frequentava il bar Centrale di Arcisate; si prova a raccogliere il ricordo di lui.

La barista è una ragazza giovane, non sa ancora di quanto successo e quando viene informata si commuove:«Il Pasquale – afferma con gli occhi lucidi – non ci posso credere, mi dispiace tantissimo. Era nostro cliente, veniva qui abitualmente, me lo ricordo tra i molti che prima e dopo il lavoro frequentavano questo locale» guarda una foto, è senza parole mentre avvisa conoscenti e amici. Il tam tam di Facebook, della vicinanza e del compianto è già iniziato. «Abitava vicino a casa mia –racconta un cliente del bar- Conoscevo lui, i suoi fratelli, li ho visti crescere da quando erano piccoli. Non ci sono parole, è veramente un colpo duro per la famiglia e per la sua compagna».

Fuori dal locale, sul marciapiede, si parla dello schianto di via Jamoretti. Ci s’interroga e si tenta di ricostruire l’accaduto. «In passato e per un po’ di tempo siamo stati colleghi –afferma un altro indunese – lo conoscevo, una bravissima persona, un lavoratore; difficile dire di più adesso a poche ore da questa morte».