Le telecamere sono anzianotte Ormai ci vedono sempre meno

Installate nel Duemila, hanno problemi di nitidezza in notturna. Mirabelli (Pd): «Servono ancora?». Piatti: «Restano deterrenti»

Le videocamere di sorveglianza in città ci vedono poco. O meglio, con il passare degli anni, ci vedono meno perché ormai un po’ vecchiotte. Installato nei primi anni del Duemila, il “grande fratello” cittadino avrebbe bisogno di una nuova “cataratta”.

La tecnologia ha fatto passi da gigante e, quindi, anche i nostri dispositivi necessiterebbero di aggiornamenti.

Le criticità che si sono registrate riguardano la nitidezza delle immagini riprese, soprattutto se si tratta di immagini registrate in notturna e nel caso in cui diventasse necessario l’identificazione di un volto. Su tutto il territorio cittadino sono presenti 62 videocamere.

Due milioni di investimento

Facendo due conti l’installazione e l’implementazione, avvenuta nel 2011, del servizio di video sorveglianza varesino è costato in tutto circa due milioni di euro di soldi pubblici. Nel 2011 infatti ha preso il via il progetto, oggi completato, di condivisione delle immagini riprese dai dispositivi di proprietà comunale con la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza.

Questa integrazione è stata possibile grazie a un finanziamento ministeriale pari a circa un milione e 81 mila euro che ha permesso di collegare i sistemi alle varie centrali operative. Risulta oggi difficile risalire ai costi sostenuti da Palazzo Estense per l’acquisto e l’installazione delle videocamere perché risalenti ai primi anni del Duemila, ma la stima è di circa 700mila euro.

Così il consigliere comunale del Pd, , vorrebbe capire, sulla base di dati precisi, se oggi vale ancora la pena investire sul miglioramento del sistema di videosorveglianza, oppure se i soldi a disposizione dell’amministrazione andrebbero invece investiti altrove per implementare altri ambiti in materia di sicurezza.

«Quello che vorrei capire è quanti e quali reati sono stati repressi e prevenuti grazie all’utilizzo delle videocamere di sicurezza – spiega – Inoltre, per poter fare una valutazione precisa, è necessario sapere nel dettaglio quanto è stato speso in questi dieci anni».

Risposte alle quali il Comune non può dare risposte precise. «Per sapere precisamente quanti e quali reati sono stati repressi sarebbe necessario interpellare tutte le Forze dell’ordine e chiedere loro quali indagini hanno fatto utilizzando questi dispositivi – commenta l’assessore alla Sicurezza, – Io ritengo che le videocamere siano molto utili: abbiamo avuto notizia di criminali e vandali identificati grazie al loro utilizzo. Ma oltre a reprimere i crimini, le telecamere hanno un’altra importante funzione che è quella di prevenire i reati perché fanno da deterrente».

Gli infrarossi costano cari

Per quanto riguarda le migliorie in termini tecnologici dei nostri sistemi Piatti ribadisce che la difficoltà risiede unicamente nell’investimento economico necessario. «Avere gli infrarossi per permetter la visione notturna sarebbe bellissimo, ma questo intervento costa troppo e al momento non possiamo permettercelo».

La vera rivoluzione in termini di video sorveglianza sarebbe dovuta arrivare con il progetto Sinecura in piazza Repubblica, ma anche questa ipotesi è sfumata.

«Le sette videocamere posizionate dall’azienda sono funzionanti, ma riprendono esattamente come le quattro di proprietà comunale. Il sistema intelligente che prevede che le videocamere seguano i cittadini probabilmente non decollerà mai».n