Legambiente: Busto Nord tappa obbligata

Il Cigno Verde si schiera coi pendolari: «Malpensa Express pagato dai cittadini, dunque di tutti. Lo snodo X delle stazioni è fondamentale. E con la vecchia navetta più facile raggiungere la fiera»

– Malpensa Express sul binario sbagliato: per Legambiente «deve fermarsi a Busto, perché è sussidiato con i soldi di tutti i cittadini lombardi». Ma il vero paradosso riguarda i collegamenti per Expo: «Passando dallo snodo di Busto, con la navetta che percorre il raccordo X, i turisti in arrivo da Malpensa potrebbero impiegarci mezz’ora in meno per arrivare al sito Expo».

È il responsabile trasporti di Legambiente Lombardia a mettere i puntini sulle “i” sul caso della soppressione della fermata di Busto Nord del Malpensa Express per Milano Cadorna.
Una vicenda «paradossale», perché «è priva di senso» la logica con cui Trenord ha disegnato i nuovi orari che entreranno in vigore dal 26 aprile. Il Cigno Verde si schiera senza se e senza ma dalla parte dei pendolari e delle loro seimila firme. «Noi dieci anni fa ne avevamo raccolte duemila per istituire la fermata di Busto Nord del Malpensa Express», ricorda il presidente del circolo di Legambiente di Busto Arsizio .
Il problema però è più ampio: serve una revisione complessiva del sistema dei collegamenti con lo scalo. «I problemi di Malpensa non dipendono dai collegamenti ferroviari, che anzi sono persino eccessivi – sottolinea Balotta – Con i nuovi orari c’è il rischio che a Malpensa arrivino più treni che aerei».

Il punto però è chi paga questi treni, e Balotta lo sa bene: «Lo dice il contratto di servizio di Trenord: i servizi tra Milano e l’aeroporto di Malpensa sono di trasporto pubblico locale con tariffa specifica. Con un corrispettivo per Trenord di 2,50 euro al chilometro. Ma se il treno lavora per il trasporto dei pendolari, è pregato cortesemente di fermarsi anche a Busto Arsizio».
Facendo un calcolo di massima, il contributo annuo che la Regione garantisce a Trenord per i 164 treni diretti a Malpensa è di circa 7,5 milioni di euro: «Risorse sottratte ai servizi per i pendolari» chiarisce Balotta.
Così sarebbe scandaloso che a pagarne il prezzo finissero per essere proprio i pendolari. Anche perché, aggiunge Barcucci, «se Sea auspica collegamenti veloci con il resto d’Italia, sarebbe più logico istituire un servizio diretto per Milano Centrale, lasciando che Cadorna rimanga come oggi lo sbocco per i treni dei pendolari».

Invece i nuovi orari spostano le fermate di Busto Nord dalle tratte verso Cadorna a quelle verso Centrale: forse basterebbe invertire la logica.
L’altro «paradosso per Busto» denunciato da Balotta riguarda i collegamenti Malpensa-Expo: «Busto, con il suo raccordo X tra le stazioni Fs e Nord, dovrebbe essere lo snodo cruciale dei treni da Malpensa all’Expo. Se si ripristinasse la vecchia navetta, un turista impiegherebbe 50 minuti e pagherebbe meno di 5 euro per andare dall’aeroporto alla fiera, mentre con i nuovi orari è costretto a prendere il Malpensa Express per Milano e poi cambiare treno per tornare a Rho. Impiegando 85 minuti e spendendo ben 14 euro e 10 centesimi».