Lila ha vinto: avrà pass ed esenzioni

Non soltanto il pass per i disabili. Ma anche la tessera di invalidità che garantisce l’esenzione dal ticket a livello nazionale. E, dopo un lungo iter burocratico, pure una pensione.

– Cambia così la vita di . Qualche giorno fa questa donna, affetta dalla sindrome di Ehlers-Danlos, aveva chiesto all’ufficio tecnico del traffico un permesso temporaneo per posteggiare nei parcheggi per disabili vicino alla stazione. Una sosta necessaria per prendere il treno e andare a Milano per delle visite.
Costretta a camminare con le stampelle, non avrebbe potuto usare gli spazi concessi ai pendolari, come l’area mercato di via Torino. Il Comune ha risposto “picche”,

sostenendo che non esistono permessi temporanei. Lila si è allora rivolta a La Provincia: letto il nostro articolo, l’Asl si è messa in contatto con lei.
E così ieri mattina è stata ricevuta da , responsabile del distretto sanitario di Gallarate. «L’ho chiamato martedì, mi ha detto di passare il giorno dopo con i documenti, che avrebbe visto cosa si poteva fare». Questo per dire che ha diritto a tutto quello che le è stato riconosciuto.
Ora la sua vita cambierà. Il primo pensiero, però, non è felice: «Ora sono ufficialmente disabile». Una circostanza difficile da accettare: «Sarà più facile domani, quando mi renderò conto di tutti i benefici pratici». Che sono parecchi.
Intanto ora può posteggiare negli spazi riservati ai diversamente abili. Anche se giura che «se ci saranno parcheggi blu disponibili, continuerò a usare quelli». Inoltre potrà accedere alla zona a traffico limitato con l’auto.
Ancora, basta ticket. E questo, per lei che dipende dai farmaci che le alleviano i dolori causati dalla malattia, significa «risparmiare un centinaio di euro al mese». Ora della fine dell’anno, è come avere uno stipendio in più. A breve Lila avrà bisogno di un tutore per una gamba: «costa 500 euro, ma l’Asl dovrebbe rimborsarlo».
Lo stesso succederà se un giorno si troverà a dover utilizzare una sedia a rotelle. Per finire, ora potrà iniziare l’iter burocratico per ottenere un accompagnamento. Ovvero una piccola pensione di invalidità, riconosciuta perché affetta da malattia rara.
Insomma, la vita di Lila, almeno dal punto di vista degli aspetti pratici, cambia in positivo. «Devo dire grazie all’ex vicesindaco , che in questi giorni mi ha aiutato a trovare una soluzione», dice. Ma grazie anche all’Asl, che si è dimostrata sensibile alla sua vicenda. E le ha garantito non solo quel pass disabili negato dall’ufficio tecnico del traffico, ma anche tutte le agevolazioni previste dalla legge. E alle quali aveva diritto.