L’imprenditore è evasore totale E tutti i dipendenti sono in nero

Un blitz della guardia di finanza ha smascherato 15 lavoratori irregolari. «Il lavoro nero è ancora abbastanza diffuso malgrado i controlli messi in campo per contrastarlo» spiega il colonnello Antonio Morelli, comandante provinciale della guardia di finanza di Varese.

«È vero che spesso i lavoratori in nero sono extracomunitari, ma in questo caso non si tratta di clandestini o di persone non in regola con il permesso di soggiorno. Il lavoro nero è una piaga che attecchisce per il fatto che le persone, con la crisi, hanno bisogno di lavorare e accettano condizioni di tutti i tipi».

I controlli hanno interessato aziende della provincia, di tutti i settori. A effettuarli il comando della guardia di finanza di Varese a seguito di un’attività di intelligence tesa a colpire nel segno.

I tredici interventi svolti sul territorio provinciale hanno portato all’identificazione di 15 lavoratori irregolari, alcuni dei quali dotati di falsi certificati contributivi. Le irregolarità sono state riscontrate soprattutto nei ristoranti (tre casi su cinque) e in un’azienda edile.

«Interessanti i risultati complessivi – fanno sapere dalla Guardia di Finanza – In un’azienda sono stati individuati quattro lavoratori assunti irregolarmente, mentre in altre quattro sono stati trovati un totale di undici lavoratori completamente “in nero”. Per altri sono ancora in corso le ultime verifiche, in ordine a un paio di posizioni non chiare. Tra i lavoratori in nero o irregolari sette sono di origine extracomunitaria, ma tutti in regola con le norme sul soggiorno».

Emblematico il caso di un’azienda edile gestita da un imprenditore italiano, risultato evasore totale, i cui dipendenti, tutti di origine cinese e in regola con le norme sul soggiorno, non solo erano completamente in nero, ma addirittura avevano falsi Durc (documento unico regolarità contributiva) e false buste paga.

© riproduzione riservata