Lista “pensiona” Farioli «Crespi candidato valido»

Per le amministrative 2016 di Busto Arsizio esce un nuovo nome: si tratta di Mario Crespi, l’ex assessore dei primi sei anni di amministrazione Farioli

– «Farioli? È ora che si faccia da parte. Come suo successore, vedrei bene Mario Crespi».Ecco un nuovo nome di peso, l’ex assessore dei primi sei anni di amministrazione , nell’ormai accesissimo toto-sindaco per le amministrative 2016: ad aggiungerlo all’elenco di pretendenti del centrodestra è l’altro ex assessore , che con lo stesso condivise il boom di consensi del 2011 nell’allora lista Pdl (furono i due più votati con oltre 500 preferenze a testa), ma anche la controversa defenestrazione dalla giunta nel settembre del 2012.

Con Farioli, l’ex assessore Lista non è tenero: «È ora che faccia largo alla generazione successiva, ai giovani cresciuti con i suoi insegnamenti e che grazie a lui spiccheranno il volo. Dopo più di trent’anni di politica, può rimanere dietro le quinte, dove potrà dare comunque il suo prezioso contributo».
Per la sua successione, «vedrei bene Mario Crespi. Ha consenso e ha lavorato bene». Per Lista infatti «la politica ha il dovere della rappresentanza, a maggior ragione quando, come oggi, appare lontana dai cittadini. A Busto ci è stato scippato, senza alcuna possibilità di appello, compiendo un grave smacco nei confronto degli elettori».
Un altro nome che per Lista «potrebbe ambire» alla candidatura a sindaco è , che «aveva portato il Pdl locale al 35%, valore più alto in provincia».

Lista annuncia l’intenzione di abbandonare il Nuovo Centrodestra: «Ncd è sempre più appiattito sul Pd a trazione renziana e, con la nuova legge elettorale, è destinato a sparire. Un altro partito di centrodestra prende derive di sinistra. Sembra una maledizione».
Così l’ex assessore ha deciso di abbracciare la causa di Agorà, l’associazione di cui è leader : «È l’unica realtà trasversale radicata sul territorio provinciale, composta da uomini di esperienza che incarnano i valori del centrodestra».

/>Per le amministrative, Lista la vede così: «Vale la regola del patto sui programmi, perché i partiti tradizionali ormai sono organismi geneticamente modificati. Perciò, si discuta dal territorio, a 360 gradi, aprendo ai movimenti civici e a tutti i partiti. Ciascuno secondo il proprio contributo potrà trovare spazio nella coalizione, che a quel punto dovrà fare le primarie per individuare il candidato sindaco». Anche perché «chi le rifiuta (la Lega, ndr) mostra i muscoli ma anche di non aver la forza per affermare la propria idea».