Litiga con la vicina e se la prende col cane: condannato

Calci al cane della vicina: condannato a due mesi di carcere. La sentenza pronunciata ieri mattina con rito abbreviato (la pena, quindi, è stata scontata di un terzo)

– A processo ci è finito un pakistano di 49 anni che l’estate scorsa dopo una serie di liti con la vicina di casa si era scagliato anche contro gli animali domestici della malcapitata. Entrambi vivono a Varese.

Tra i due pare non fosse mai corso buon sangue. Liti, dissapori, un rapporto di cattivo vicinato. La donna aveva sempre glissato sino a quando il quarantanovenne non se l’è presa con i suoi due animali. Due compagni di vita per la donna: una bella gattona di razza europea e un pincher nano.

Nell’ordine il pachistano ha prima colpito la gatta: contro l’animale ha scagliato con violenza una tanica per la benzina fortunatamente vuota. La tanica ha colpito la gatta in testa: «Mina – ha raccontato la donna rivelando anche il nome della micetta – è rimasta tramortita per qualche istante poi è fuggita terrorizzata». La gatta è rimasta nascosta in preda alla paura per alcuni giorni.
Non pago il quarantanovenne se l’è presa anche con il piccolo pincher. Raggiunto da tre violenti calci. Il cane, meno agile della gatta, non è fuggito. La donna è riuscita prenderlo e a portarlo immediatamente dal veterinario. «Il cane, visitato dopo essere stato picchiato, presentava diarrea, rivelava dolori allo stomaco e era terrorizzato, praticamente sotto choc», ha spiegato il pubblico ministero d’udienza illustrando il referto medico veterinario.

La proprietaria dei due animali non ci ha pensato un istante e ha denunciato tutto. Il pachistano è così finito a processo per maltrattamento di animali. La donna, presente in aula, ha mostrato anche la foto del piccolo pincher spiegando cosa quel cane significhi per lei: «È l’amore della mia vita. La mia gioia”. Il quarantanovenne l’ha fatta franca con la tanica scagliata contro la gatta perché in assenza di un referto medico veterinario le lesioni all’animale non potevano essere provate.
Per i calci al pincher non ha invece avuto scampo finendo per essere condannato a due mesi di carcere.