L’olio di Bosto dal suo Papa sfila in passerella a Milano

Il primo ulivo fu piantato nel 2001 davanti alla chiesa di Sant’Imerio. Ora l’invito del grande Luigi Caricato alla mega kermesse di gennaio

– Questo Natale ha portato una notizia bellissima a Bosto. Enrico Marocchi, settantadue anni, imprenditore e studioso di storia del territorio varesino nonché presidente dell’Associazione dell’Olio di Sant’Imerio è stato invitato assieme a don Pietro Giola a raccontare la storia del pregiato nettare ad Olio Officina Food Festival, la prestigiosa kermesse organizzata da Luigi Caricato. Il “papa dell’olio”, così lo definì lo scrittore Giuseppe Pontiggia, giornalista e oleologo (il termine, entrato nei dizionari da un decennio, è stato coniato proprio da lui sulla scorta della parola “enologo”), collaboratore della storica rivista “La Cucina Italiana” e di diversi altri magazine enogastronomici, ha infatti inserito nel suo “Atlante degli olii” di prossima pubblicazione un intero paragrafo riguardante l’olio varesino. È un riconoscimento prezioso per il lavoro dell’Associazione che nel 2015 festeggerà il decimo anno di raccolti.

Il primo ulivo fu piantato nel 2001 davanti alla chiesa di Sant’Imerio di Bosto da don Giola in persona, con il cuore rivolto alla guerra nel Kosovo: ma solo nel 2005 se ne poté ricavare il primo olio, che nel febbraio 2007 fu benedetto dal cardinal Tettamanzi in occasione del 1100 anni della chiesina di sant’Imerio. Da allora in poi il ricavato della vendita dell’olio – quest’anno si è arrivati ad otto quintali – è

sempre andato in beneficenza.
Nata nel 2011, l’Associazione degli Olivicoltori dell’Olio di Lago di Sant’Imerio è composta oggi da una cinquantina di soci e mira a promuovere e valorizzare l’olio di Bosto attraverso la tipicizzazione sia delle caratteristiche organolettiche sia dell’ambito territoriale di produzione; recentemente ha aderito all’AIPOL, l’Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi.
In provincia di Varese si contano oggi circa mille olivi: 130 della Associazione, cinquanta della parrocchia di Morosolo, 250 a Mustonate e i rimanenti sparsi nelle ville di Varese e dei comuni limitrofi.

«Sono molto felice di quest’invito – dice Enrico Marocchi – e ho già dato la notizia in consiglio l’altra sera, appena ho ricevuto la telefonata di Caricato». Enrico porterà in conferenza anche la storia dell’olivicoltura varesina: il gruppo culturale dei “Sciaritt” di Oltrona, capitanato dai due studiosi Francesco Costanzo e Santo Cassani, ha ritrovato qualche tempo fa una pergamena del X secolo (926) del Menaresi in cui si attesta che l’olio migliore è proprio quello di Oltrona e che veniva consegnato in qualità di decime all’arciprete di Santa Maria del Monte.
Patrocinato da Expo 2015, Olio Officina Food Festival, giunto alla sua quarta edizione, si terrà al Palazzo delle Stelline di Corso Magenta 61 a Milano, dal 22 al 14 gennaio. Marocchi dal canto suo ha ricambiato invitando lo scrittore a presentare il suo Atlante, che uscirà il primo di febbraio in libreria per i tipi della Mondadori, per la festa di sant’Imerio, che da quest’anno si trasformerà in un’intera settimana di convegni legati al mondo dell’olio varesino, e inizierà il 31 di gennaio.