«Lucia, il filo che ci lega non si spezza»

Una folla di persone ha inghiottito il feretro di Lucia, l’ha stretta per l’ultima volta in un lungo abbraccio.

Ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Cardano al Campo di Sant’Anastasio sono stati celebrati i funerali di , la ragazza di 19 anni rimasta uccisa pochi giorni fa in un gravissimo incidente d’auto a Lonate Pozzolo. Un incidente terribile e assurdo: il giovane alla guida dell’auto su cui Lucia viaggiava aveva un tasso alcolemico cinque volte più elevato della norma e la patente sospesa per guida in stato di ebbrezza.

Quello di ieri è stato un pomeriggio di grande dolore e passione, ma la gente che voleva bene a Lucia e che ha avuto modo di apprezzarne le qualità umane ha manifestato tutta la sua vicinanza e solidarietà. Un lutto enorme ancora senza un perché.

Nel giorno più duro erano davvero tanti i giovani che si sono assiepati in chiesa già diversi minuti prima che fosse celebrata la funzione religiosa. Un lungo applauso lo ha accolto all’ingresso in chiesa prima del funerale e un altro ancora più lungo e sentito lo ha salutato prima della tumulazione al cimitero comunale di Cardano, cittadina dove Lucia viveva.

L’applauso spontaneo della comunità si è diffuso dalla piazza estendendosi fino in chiesa in un emozionante e commovente abbraccio. Il feretro davanti all’altare ha commosso anche le persone che magari conoscevano meno Lucia, il suo sorriso, la sua voglia di vivere con i suoi sogni, quelli di una diciannovenne.

Sogni spezzati in un attimo in mezzo a una strada, a causa di una gravissima imprudenza di chi si trovava al volante. La giovanissima è la vittima inconsapevole di un sabato sera di follia: Lucia è morta sul colpo, dopo lo schianto a un incrocio nel cuore della notte, tanto da non aver avuto forse neppure il tempo di capire cosa stesse accadendo. Durante l’omelia il prete non ha fatto riferimento né a chi guidava, né alle imprudenze che ogni settimana producono morti sulle strade. Anche giovanissime vite come quella di Lucia. Durante la celebrazione è stato letto da una familiare anche un messaggio molto commovente che ha rilanciato il valore della vita, ma soprattutto quello del ricordo.

Un ricordo che deve restare indelebile nella mente e nei cuori delle persone continuano a volerle bene. «Ciò che prima ero per voi – legge l’amica – lo sono sempre, in casa continuate a parlare come avere sempre fatto. Sorridete e pensate a me come è sempre accaduto. Fate che il mio nome sia pronunciato in casa sempre allo stesso modo, senza enfasi, il filo non si è spezzato, non sono lontana, sono solo dall’altro lato del filo. Ti ricorderemo sempre – ripete commossa l’amica sull’altare – per il tuo sorriso grandissimo. Ciao Lucia».

Un lungo applauso si è sciolto nella chiesa parrocchiale lasciando spazio ai singhiozzi e al pianto di amici e familiari. Un’emozione incontenibile cui in molti non hanno retto. Il feretro è stato poi accompagnato a braccia fuori nel piazzale e poi fino al cimitero per la sepoltura.

In un attimo dal piazzale del parrocchia sono stati lanciati in volo tantissimi palloncini bianchi che si sono alzati nel cielo mentre la gente applaudiva e piangeva. Il corteo silenzioso ha raggiunto il cimitero per l’ultimo saluto terreno.n

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