«L’unica famiglia è quella naturale. No a costruzioni giuridiche»

L’avvocato Gianfranco Amato è stato in Messico, dove ha parlato alla Conferenza Episcopale

Qualche giorno fa il Parlamento messicano ha bocciato la proposta di legge sul matrimonio egualitario, avanzata dal Presidente Peña Nieto, complice un avvocato varesino.

Gianfranco Amato, da anni in prima linea per la difesa dei diritti della famiglia, è stato invitato nel paese per parlare alla CEM, la Conferenza Episcopale del Messico, e ha tenuto anche una serie di conferenze a gruppi parlamentari e alla Camera del Messico, parlando in difesa della «Famiglia naturale».

Varesino, classe ’61, l’avvocato si è impegnato a convincere i deputati messicani elencando «gli errori del considerare la famiglia come una costruzione giuridica». L’argomentazione di Amato si incentra su un punto specifico: la Famiglia è quella composta dall’uomo, dalla donna e dalla loro prole e questo è un fatto di natura, prima ancora che culturale e religioso.

Il matrimonio egualitario, così come era stato proposto in Messico, avrebbe così finito con il creare una famiglia contro-natura. Il parlamento del Messico gli ha dato ragione, dal momento che la legge non è passata, e questo, racconta Amato, corrisponde perfettamente al clima sociale messicano.

«La proposta del presidente Nieto – spiega Amato – nasceva sulla scia delle colonizzazioni ideologiche. Obama aveva promesso grossi incentivi economici e il Presidente si è fatto abbindolare. Nella realtà dei fatti, però, i leader del paese, imprenditori miliardari e intellettuali, sono profondamente cattolici, difensori dei valori, e hanno vinto». I veri leader del paese e il popolo messicano rappresentano, agli occhi dell’avvocato, quello che l’Italia non è più. «Il Messico è stato preservato, non ha avuto il virus del “politicamente corretto”».

A riprova di ciò, Amato rivela di non aver mai ricevuto contestazioni durante il suo tour di conferenze. «In Messico ha colpito – e ha convinto – il fatto che a parlare di questi temi fosse un laico, con un approccio non religioso, bensì storico-filosofico e razionale».

Ma chi è Gianfranco Amato? Gianfranco Amato è un cattolico che ha fatto della difesa della famiglia “naturale” (non tradizionale, aggettivo che considera negativo) la sua battaglia. «Apro sempre le mie conferenze parlando della famiglia di Eulau, in Germania. Si tratta del più antico nucleo familiare mai ritrovato. Padre, madre e due figli, trovati sepolti in un lungo abbraccio, durato 4600 anni».

Poi il discorso si sposta sui classici, Aristotele, Cicerone, e solo in ultimo subentrano le tematiche religiose. «Procedo così perché è importante far capire che la famiglia non è una costruzione del cristianesimo, ma un dato di natura, qualcosa che precede lo Stato e la Chiesa. Gli antichi sapevano distinguere quello che è pubblico, e può incidere sulla società, da quanto è privato, per cui uno, a casa sua, sotto le lenzuola fa un po’ quello che vuole».

«La natura nasce come famiglia, si basa sulla coppia uomo-donna, e questo dall’alba dei tempi», è il pensiero dell’avvocato.

«In Italia c’è stata una battaglia ideologica dove si è perso il senso della ragione. Si è commesso l’errore di considerare la famiglia non un elemento oggettivo di natura, ma come una variabile socio-culturale, e pertanto soggetta al cambiamento. Questo è un errore. Cercare di manipolare la realtà attraverso la legge è un atto anch’esso contro natura» spiega Amato.

«La famiglia, l’unica possibile, è la famiglia naturale. È quella di Eulau. Ciò non toglie che due persone dello stesso sesso possano convivere. Che convivano, disciplinino i loro diritti con un contratto, la cosa importante è che non si deve dare riconoscimento pubblico a una relazione omosessuale. Questa è una cosa che è e deve restare privata. Deve essere regolamentata dal diritto privato, non da quello pubblico».

Se in Italia si è arrivati alla legge Cirinnà, secondo Gianfranco Amato, la colpa è tutta del politically correct e dell’esasperazione dei temi del pensiero unico.

«Bisogna opporsi a questa dittatura con tutte le proprie forze – invoca Amato – Oggi bisogna chiedersi a quanto si è disposti a rinunciare per perseguire i propri ideali. Il mio Nemico è il Potere, il Gran Burattinaio di Pasolini. Un potere evanescente e transnazionale che viaggia con la finanza e punta all’omologazione».

Questa lotta, per l’avvocato Amato, passa anche dall’esclusione degli omosessuali dal diritto di formare una famiglia.