Malnate dice no

Chi sicuramente non aderirà alla Grande Varese è il Comune di Malnate.

«Attorno a Varese ci sono aree diverse, con esigenze diverse – spiega il sindaco – è giusto ragionare in questa direzione, ma mentre alcuni comuni effettivamente gravitano su Varese, nel caso di Malnate è più utile pensare ad una maggiore collaborazione con i comuni che vanno verso sud, come Vedano Venegono, arrivando fino a Tradate».

«Il metodo – continua Astuti – scelto da Varese, poi, con una discussione interna al loro consiglio comunale è sbagliato. Occorrerebbe una conferenza tra più comuni. Un argomento che riguarda l’area vasta di cui la nuova Provincia dovrà occuparsi».

Mentre il Comune di Lozza sembra essere più interessato ad una maggiore cooperazione con il capoluogo.

«Non ci sono preclusioni a priori sulla Grande Varese, ma il rischio per noi è quello di diventare estrema periferia di Varese» spiega il sindaco . «Siamo un piccolo comune che principalmente ha il grande problema dei limiti del patto di stabilità – dice – tuttavia riusciamo a garantire in maniera efficiente i servizi ai cittadini. Non ci sono quindi particolari disservizi tali da avere bisogno di una fusione».

Anche se, appunto, il primo cittadino non chiude le porte alla possibilità di discutere l’argomento.

«Può comunque essere interessante aprire un dibattito – continua Licata – soprattutto se si tratta di ipotizzare vie intermedie. Ovvero, la messa in comune di alcuni servizi. Ad esempio, a Lozza non arriva nessun autobus del sistema di linee urbane di Varese, ed è un servizio che avevamo già chiesto e che sarebbe utile».

Insomma, un margine di manovra, mantenendo tuttavia l’autonomia amministrativa dei singoli comuni, c’è anche da parte di Lozza.

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