Marcia indipendentista sul Ticino «Dentro con il passaporto veneto»

Non solo raccolta firme per l’indipendenza. Ma anche il tentativo di essere riconosciuti come popolo a sé dagli Stati esteri. È questo il progetto dell’autoproclamato “Governo Veneto”, realtà politica che si batte per l’indipendenza del Veneto, che domani, sabato 15 giugno, cercherà di varcare il confine nazionale tra Svizzera e Italia, tra Como e Chiasso, esibendo il passaporto della Repubblica veneta. Un falso? No, o almeno non proprio. Visto che si tratterà di una riproduzione del vero passaporto che era in suo quando Venezia era ancora capitale di una repubblica indipendente.

A darne notizia è il Mattinonline.ch, giornale della Lega dei ticinesi, che spiega come l’iniziativa sia nata da Alberto Gardin e Daniele Quaglia, portabandiera dell’autoproclamato “Governo Veneto”. I due hanno scritto al Dipartimento Affari Esteri a Berna per annunciare il passaggio di frontiera da parte di una delegazione indipendentista impegnata in un viaggio in Europa.

«La delegazione intende tenere a battesimo il passaporto alla frontiera di Chiasso, tra Svizzera e Italia, utilizzandolo come unico documento di passaggio» spiegano i promotori dell’iniziativa.

«Non si tratta di una novità assoluta, il passaporto veniva rilasciato normalmente fino al 1797, anno in cui Venezia ha dovuto subire la prepotenza e il tradimento di alcuni Stati europei che l’hanno occupata, depredata e ridotta alla paralisi istituzionale» continuano.

A supporto della loro causa, probabilmente, come annunciato sui Facebook, potrebbero andare a dar loro man forte anche esponenti varesini leghisti vicina all’associazione culturale Terra Insubre.

«La nostra marcia parte dalla Svizzera, una Federazione che ha conosciuto traversie simili alle nostre, ma che ha avuto poi la fortuna di ritrovare il suo status di Paese sovrano».

«Il problema che porremo a Chiasso è serio, delicato e difficile da capire per menti ossidate. Ma se no si incomincia mai a porlo, non si arriverà a nessuna soluzione giusta e riparatrice – prosegue il rappresentante del «Governo Veneto» – Venezia è stata una potenza europea e mondiale che si è guadagnata internazionalmente il titolo di Serenissima per le forme avanzate ed equilibrate del suo buon governo e della sua politica internazionale».

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