«Mary è libera. E vive accanto a me»

Silvio Pezzotta ricorda la figlia Mariangela: 12 anni fa la sua uccisione per mano delle Bestie di Satana. «Non è mai scesa a compromessi e ora è in viaggio, un viaggio lungo. Non passa mai, ma lei mi dà forza»

SOMMA LOMBARDO – C’è una Mariangela giovane, abbronzata, serena e bellissima che ieri colpiva al cuore chiunque leggesse quel post su Facebook. Un prendisole nero, i sandali che affondano nella sabbia bianca, lo sguardo è fiero, azzurro e libero. C’è un solo commento che accompagna quel post comparso intorno alle 9 di ieri mattina e che dice: «Ciao Mary». Un saluto semplice di un padre alla figlia.
Il post è di papà e il volto sereno è quella di . Ieri cadeva il dodicesimo anniversario della morte della giovane Mariangela, uccisa il 24 gennaio da e con il concorso di . Leggere i nomi di Sapone e Volpe fa schizzare alla testa tre parole: Bestie di Satana. Anche se forse per definirli basterebbe la prima.

Oggi, però, non si parla di pseudo sette, di assassini e di orrore in generale, ma al più di anime belle, di un uomo gigantesco nella testa e nel cuore, di una ragazza così forte da morire libera dall’incubo entro il quale l’amore l’aveva avviluppata. Di quella foto oggi parliamo perchè Mariangela vogliamo sempre ricordarla e perchè Silvio Pezzotta per noi, come per chiunque lo conosca, è qualcosa di personale. Quella fotografia è comparsa ieri mattina sul social network ed è

lo stesso Pezzotta a spiegarne il senso. «Mariangela è con me ogni giorno. Ma oggi (ieri per chi legge), oggi è più difficile. E allora ho scelto quella fotografia per ricordare Mary perchè quella è una fotografia importante. È stata scattata a Djerba durante un viaggio».
«Da quando era uscita da tutti quei casini – dice Silvio – cercava di fare tutte le cose che le piacevano. E viaggiare era una di queste. Ed era giusto: lavori tutto il giorno, tutti i giorni. Ti meriti una vacanza». Chiariamo qualche dettaglio: Mariangela Pezzotta era stata fidanzata con Volpe, tossicomane e manipolatore, che quella ragazza non era mai riuscito a cambiarla. Mary aveva cercato di aiutarlo, lo aveva fatto in nome di un sentimento sincero. Ma la realtà di Volpe sarebbe stata troppo per chiunque, figuriamoci per chi di scendere a patti con i propri valori proprio non riusciva.

Mary non ha mai tagliato i ponti con la propria famiglia. Anzi ha sempre parlato, raccontato di quel ragazzo che, alla fine, si è rivelato irrecuperabile per sua stessa volontà. E lei, ad un certo punto, si era liberata. Rifiutandosi di farsi soggiogare, rifiutandosi di azzerarsi per chi, in realtà, non voleva essere aiutato. Dei delitti delle Bestie di Satana Mary non ha mai saputo nulla. Ma anche senza un fardello simile, anche soltanto rivelandosi in modo parziale, Volpe era uno che sapeva arrecare dolore. E Mary a un certo punto ha detto basta. Lei sola, si è liberata di quella realtà. «E ha fatto quel viaggio – dice oggi Silvio – in quella foto mia figlia è completamente libera. Non ha mai ceduto ai compromessi. È libera lì, in quell’immagine».

E poi c’è il viaggio. «Sì la mia Mary ha fatto un viaggio – dice Silvio – un viaggio lungo, un viaggio a volte duro, ma è un viaggio che sa di vita. Non di morte. Certo è difficile. E non passa mai. È successo 12 anni fa, ma a me sembra ieri, nonostante ci siano tanti amici intorno a me. Questa mattina (ieri, ndr) avevo dei flash di quel giorno, di quelle ultime ore. Mary che saluta dicendo “ci vediamo dopo”. Le chiamate senza risposta. E poi tutto il resto. Non passa mai, ma ogni giorno vivo con la consapevolezza che mia figlia mi sta guardando. So che mi segue, come io seguo lei. E allora mi dico: Silvio non devi deluderla. Fai ciò che avrebbe voluto Mariangela. Agire seguendola mi fa capire che è qui. Lo faccio nel suo nome e sento mia figlia accanto a me».
La morte di Mariangela ha salvato altre vite, permettendo la cattura delle Bestie di Satana, che nel 1998 avevano ucciso e , e pochi anni dopo avevano istigato al suicidio . Alla fine ha dimostrato di essere lei la più forte di tutti e li ha fermati. “Ciao Mary” lo lasciamo dire al suo papà. Convinti che in molti dovrebbero invece dire grazie.