Negozianti strozzati. Dai rifiuti

Busto, Comune preso d’assalto dai commercianti. Bollettini salatissimi e in alcuni casi sbagliati. Mazzucchelli (Ascom): «I calcoli non danno scampo, di certo per la categoria sarà un salasso»

Tassa rifiuti, si profila un autentico un salasso per il mondo del commercio. Diversi, a Busto Arsizio, sono infatti gli esercizi che hanno già chiesto verifiche sull’applicazione delle tariffe per le diverse tipologie di attività. «Non è colpa del Comune, ma l’impatto della Tari è pesante» ammette senza giri di parole il presidente dell’Ascom .

Il risultato, per ora, è che da giorni l’ufficio tributi di Palazzo Gilardoni è letteralmente preso d’assalto dai cittadini che si sono visti recapitare a domicilio i bollettini per il pagamento delle tre rate della Tari 2014, la nuova versione della tassa rifiuti che a Busto Arsizio si paga, per la prima volta, nei primi mesi dell’anno in corso.
Ma le code agli uffici non si sono registrate solo in municipio. L’eco del malcontento ha raggiunto anche via Macchiavelli: anche la sede dell’Associazione Commercianti in via Macchiavelli ha visto diversi associati bussare alle porte per chiedere conto sui bollettini ricevuti dalle imprese commerciali della città.

«Abbiamo notato che in alcuni casi il Comune ha calcolato l’applicazione della Tari prendendo in considerazione tipologie di attività diverse da quelle effettivamente praticate dai nostri associati – spiega ancora Mazzucchelli – nei casi che abbiamo avuto sotto mano finora, purtroppo il conto complessivo riportato nei bollettini delle rate da pagare risultava superiore rispetto a quello calcolato applicando la corretta tipologia di attività».
Il calcolo della Tari si basa infatti sulla moltiplicazione della superficie dell’immobile occupato dall’attività per una serie di coefficienti stabiliti in base alla tipologia di attività svolta.
Così, per intenderci, a parità di metri quadrati di superficie un ristorante paga di più di una banca, in quanto i coefficienti stabiliti dal ministero si basano sulle quantità presunte di produzione di rifiuti.

«Se si tratta di anomalie e di errori di calcolo, siamo sicuri che l’amministrazione comunale non avrà difficoltà a correggere i bollettini – sottolinea il presidente Mazzucchelli – in questa fase stiamo facendo delle verifiche sui casi che ci sono stati fatti notare».
E per il futuro, visto che sul tema la collaborazione tra Ascom e Comune è sempre stata molto stretta, la speranza è che i coefficienti possano essere resi meno pesanti per le attività commerciali: «In questi momenti di crisi, l’impatto della Tari è notevole, anche se ci rendiamo conto che l’amministrazione ha le mani legate nell’applicarla, per via dei tagli che subisce dal governo centrale».