Nella casa dei cani un virus poteva colpire i volontari

, il gestore del rifugio per animali di via Al Gerett, potrà ritornare nella sua casa della Schiranna.

Prima però l’edificio dovrà essere lavato, sterilizzato e sanificato in quanto all’interno sarebbe stata riscontrata la presenza della Giardia, una malattia intestinale trasmissibile anche agli esseri umani (si manifesta con dissenteria, vomito e forti perdite di peso).

Per consentire la sanificazione, i 24 cani rimasti nella struttura dovranno essere trasferiti in altri canili (aggiungendosi ai 37 già “evacuati”).

Successivamente a Stefano Castagnetti ne verranno resi dieci, che è il numero massimo di cani che un privato può tenere. La scelta degli esemplari cadrà su quelli più anziani, disabili e malmessi. Quelli che rischierebbero di morire in canile, perché sarebbe difficile trovare qualcuno disposto ad adottarli.

Una volta rientrato nella sua abitazione, Castagnetti riceverà visite periodiche da parte del personale del canile di Varese per verificare che il numero di cani rimanga pari a dieci. Queste sono indiscrezioni trapelate dagli inquirenti. Persone che affermano di aver preso a cuore il caso e che vogliono precisare che «non c’è stato maltrattamento di animali, è stata riconosciuta la buona fede di Stefano Castagnetti che continuava ad accumulare cani provenienti da ogni parte d’Italia e di Europa spinto dalla voglia di fare del bene».

«Il problema è che ogni tanto gli animali arrivavano malati, nelle condizioni peggiori, indeboliti da viaggi molto lunghi. In quella casa, di conseguenza, Castagnetti aveva creato una vera e propria emergenza sanitaria aggravata dal fatto che c’era un via vai di volontari. Da qui la decisione di intervenire con un mandato disposto dal pm ». Ieri è stato consegnato a Stefano Castagnetti «il verbale di perquisizione personale locale e di sequestro delegato».

«Mi hanno detto che è una faccenda che si chiude in fretta – commenta Castagnetti – La buona notizia è che adesso sappiamo dove sono i cani. Otto si trovano al canile di Gallarate, tre al canile di Busto Arsizio, tre al rifugio Rex di Varese (quello dentro la Cagiva), undici sono a Cittiglio e tre sono ricoverati in clinica a Milano (due cuccioli e la cagnolina disabile di nome Stella). Chi vuole, chiedendo l’autorizzazione al giudice, può andarli a trovare».

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