Nicola Uva, il vigile buono Con lui studenti al sicuro

Fratello di Giuseppe, smista il traffico alle scuole di via Brunico
«Noi da ragazzini andavamo a piedi, oggi troppi rischi in strada»

Questo per , 55 anni, è il secondo anno di servizio presso la scuola primaria Sacco del suo quartiere, Belforte. E da due settimane, il mercoledì e il venerdì, è affiancato dalla vigilessa e dal vigile della Circoscrizione 6 della Polizia locale: un bel trio, assortito e simpatico.
Nicola è vigilante volontario dal 1° febbraio 2012: assunto per l’attraversamento pedonale all’asilo Macchi Zonda, dal febbraio di quest’anno è arrivato anche alla Sacco per sostituire , andato in aspettativa. La sua è una bella storia: fratello del povero , dopo una vita passata alla Ilma di Oltrona come stampatore plastico si ritrova forzatamente in pensione per un trapianto di rene e la dialisi.

Papà di un ragazzino che ha frequentato tutte le scuole di via Brunico, dall’asilo alle medie, una volta rimessosi in piedi si chiede cosa fare di tutto il tempo libero: e siccome quotidianamente vede genitori e bambini in difficoltà su quella via, un tempo tranquilla e oggi trafficatissima a causa della presenza di ben cinque istituti scolastici (medie, Manzoni, elementari, parrucchieri, asilo Collodi), pensa immediatamente a reinventarsi come sostegno per l’infanzia del quartiere.
«Una volta si andava a scuola a piedi e spesso da soli –

racconta Nicola – qui e altrove: ma oggi, con il traffico e i pericoli, i ragazzini e i genitori obbligati ad accompagnarli sono continuamente esposti a rischi».
Nicola, arruolatosi nella squadra dei volontari varesini che piantonano con paletta, cappellino e divisa fluorescente gli attraversamenti pedonali davanti alle scuole, si trova ad avere a che fare con le macchine che pretendono di imboccare indiscriminatamente la discesa che da via Brunico porta alla Sacco: eppure c’è tanto di divieto, potrebbero avere accesso solo gli autorizzati, come i portatori di handicap e gli insegnanti. E c’è anche l’autobus da gestire, quello che porta gli ex allievi della IV Novembre chiusa tre anni fa, che arriva (e riparte) proprio nel momento clou della fiumana di allievi e genitori.

E poi gli automobilisti che parcheggiano stile Far West o che bloccano il traffico con le quattro frecce, spedendo fuori i figli senza accompagnarli: tocca sempre a lui recuperare i ragazzini e ammonire i furbastri, che nel frattempo spesso son già scappati.
Così da un mese a questa parte Nicola, polso di ferro, proibisce a chiunque di fermarsi a ridosso della via che dà sulla scuola: per ragioni di sicurezza, ma anche per non ostacolare la svolta verso viale Belforte degli autoveicoli che arrivano da via Brunico.
Il nostro arriva alla Sacco, paletta in mano, alle otto meno un quarto e ci rimane per mezz’ora. Poi, giusto il tempo di un caffè al bar, corre al Macchi Zonda risalendo via Brunico, per l’entrata delle 9: alle 9.30 finisce il suo turno, che riprende all’una alla Sacco (l’uscita è alle 13.24 spaccate). Pausa pranzo, e con l’uscita pomeridiana del Macchi Zonda la sua giornata lavorativa, svolta con qualsiasi tempo atmosferico, si conclude. Ma Nicola è contento: da quando c’è lui mamme e bambini son tranquilli.