«No all’egoismo, Natale è collaborare»

La lettera del parroco don Maurizio Cantù ai fedeli della comunità pastorale di Gavirate e Comerio: «Schiviamo la tentazione di dividerci, anche sul lavoro e in famiglia. Umiltà e bene comune anzitutto»

Condivisione, collaborazione e corresponsabilità. Sono le tre parole chiave del messaggio di auguri per il Natale, che il parroco di Gavirate don ha rivolto ai fedeli della comunità pastorale Santissima Trinità, di cui fanno parte anche Comerio, Oltrona e Voltorre. Don Maurizio è da pochi mesi a Gavirate e in queste settimane ha visitato le famiglie delle frazioni per la tradizionale benedizione delle case e incontrato i parrocchiani gaviratesi in alcuni momenti comunitari. «È bello poter vivere insieme le celebrazioni del Natale e anche sperimentare la comunione tra noi» afferma il prevosto, che nel suo messaggio – pubblicato integralmente sull’informatore parrocchiale – si rivolge idealmente a tutti i gaviratesi.

«Motivi per dividerci ce ne sarebbero tanti – prosegue don Maurizio – Chi si sente più capace di fare una cosa rispetto ad un altro, chi vuole fare prevalere la sua idea rispetto a quella di un altro». Tentazioni che si ripropongono nella vita di tutti i giorni, anche a Gavirate, non solo a livello politico e amministrativo, ma magari anche a livello associativo, familiare e tra la comunità dei fedeli stessa. «Tutto questo è

all’ordine del giorno non solo in famiglia o nei luoghi di lavoro, ma purtroppo anche nella comunità cristiana – sottolinea il parroco di Gavirate – Tutto questo è esattamente quello che si definisce “contro testimonianza” del Vangelo di Gesù». Il Natale non deve essere una festa dell’esteriorità, ma occasione per guardarsi dentro e per guardare con uno sguardo nuovo e diverso la realtà in cui si vive. Stima reciproca, umiltà, bene comune e affetto sono le caratteristiche che devono contraddistinguere questo Natale per i gaviratesi secondo don Cantù, che cita le lettere di San Paolo: «Consegno a ciascuno di voi fedeli di questa comunità pastorale l’impegno a vivere questi atteggiamenti verso i quali San Paolo non si è mai stancato di esortare le sue comunità: troviamo in essi la gioia delle nostre radici, dove il valore dell’amicizia, della condivisione, della collaborazione e della corresponsabilità sono i più forti».

Questa l’esortazione del prevosto alla comunità di Gavirate e Comerio per la festa di Natale 2015: un’occasione per riscoprire i valori di fondo che accomunano e tengono uniti coloro che la abitano e la vivono tutti i giorni. Mancano poche ore al Natale, ma una vera riflessione sul suo significato è ancora possibile. «La festa è ormai imminente – osserva il parroco – ci dobbiamo chiedere come ci siamo preparati. In molti a Natale dicono di non sentirlo oppure di non essersi preparati bene perché presi da mille altre occupazioni. Non lasciamoci sfuggire le occasioni di bene che ci vengono presentate in abbondanza». Don Maurizio cita e ricorda il Giubileo della misericordia appena cominciato, invitando a riscoprire «la tenerezza di Dio, tramite il sacramento della confessione». Un messaggio di speranza, perché nulla è perduto. Vivere un Natale autentico significa anche pensare alle tante persone che soffrono, a causa ad esempio della povertà. La comunità pastorale ha aderito in Avvento al progetto di una raccolta fondi, per offrire a un villaggio in Zambia i 5mila euro necessari per la costruzione di un pozzo d’acqua: una realtà ben conosciuta da monsignor Emilio Patriarca, ex missionario in Africa e oggi residente nella parrocchia gaviratese, che ha raccolto le offerte in apposite cassette posizionate nelle chiese o vicino ai presepi. «Ricordiamoci anche l’importanza di vivere gesti di carità verso i fratelli, cosi potremo vivere davvero un buon Natale», conclude don Maurizio.