Notte tra oppiacei e cocaina Biggiogero non si presenta in aula

Alberto Biggiogero ricoverato dopo la “notte brava” a base di droga: salta il processo Uva

– Il teste chiave, Biggiogero, il solo che nella notte tra il 13 e il 14 giugno 2008, si trovava con Giuseppe Uva, morto il 14 giugno di sei anni fa all’ospedale di Circolo dopo essere stato fermato da carabinieri e poliziotti in via Dandolo ed essere stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, questa mattina non si è presentato in aula. Biggiogero, già ascoltato due settimane fa dal procuratore Daniela Borgonovo e dagli avvocati di parte civile era caduto in “eclatanti

contraddizioni”, come ha sottolineato Borgonovo durante la testimonianza. Oggi si sarebbe dovuto sottoporre al contro esame degli avvocati difensori dei due carabinieri e i sei poliziotti a processo davanti alla Corte d’Assise presieduta da Vito Piglionica per vari capi di imputazione tra cui l’omicidio preterintenzionale di Uva, ma in aula non è mai arrivato. In sua vece un generico certificato medico che ne indicava il ricovero all’ospedale di Circolo di Varese. Perché? Un accertamento ha svelato il mistero. Ieri notte Biggiogero ha assunto oppioidi, cocaina e farmaci (la dipendenza da stupefacenti e alcol del teste è stata più volte rilevata in aula) in quantità tali da farlo collassare. Alle 2.30 di questa notte il super teste è arrivato all’ospedale di Circolo: lui stesso, in uno sprazzo di lucidità, ha detto ai medici di aver assunto stupefacenti. Biggiogero è fuori pericolo ma dovrà essere monitorato per 48 ore. Testimonianza rinviata al 19 dicembre.