Oasi verde vandalizzata Giochi in pezzi e monnezza

Dietro al palazzetto dello sport c’è un parchetto comunale che è un’oasi di pace per le persone del circondario. Peccato per lo stato indecoroso in cui versano i giochi per i bambini.

Nello specifico, vi sono due dondoli a molla talmente vandalizzati che non si capisce neanche più che forme potessero avere all’inizio.

Che si trattasse di due renne di Babbo Natale? Di un cane e di un cervo? Mah, chi può dirlo.

Certo è che qualcuno, nel tempo, si è divertito a infierire su quei due giochi, spaccandone dei pezzi e scribacchiando le parti rimaste con i pennarelli. Morale: adesso quei giochi sono totalmente inutilizzabili.

Tutto fa pensare che, con queste premesse-vandaliche, non sia molta la voglia del Comune di sostituirli con altri nuovi. Il rischio, infatti, sarebbe quello di far fare alle giostrine nuove la stessa fine delle vecchie, ovvero renderle un ammasso di rottami in men che non si dica.

Per il resto il parchetto è ben tenuto: l’erba è tagliata e le piante sono in buone condizioni. Anche i campi per giocare a pallacanestro sono a posto, sempre frequentati da parecchi ragazzi, soprattutto alla domenica.

Una piaga è quella dei writer che hanno coperto di scritte tutte le superfici possibili, dando a tutto una veste un po’ malandata e degradata.

Peccato anche per la fontana che è vuota: dentro, al posto dell’acqua, ci sono alcune bottiglie di birra vuote che fanno pendant – per dirlo alla francese – con la montagna di sacchi di plastica depositata fuori dal parchetto, in via Buscaia, in attesa del ritiro.

Il giardino comunale dietro al palazzetto era già stato protagonista della rubrica del quartiere negli anni passati.

Una volta per via delle pantegane che nuotavano nel torrente a valle. Dei toponi enormi che il nostro fotografo era riuscito a immortalare senza troppa fatica dopo solo qualche minuto di appostamento. Topi che nella giornata di ieri non sono stati visti. Che siano migrati altrove?

Si era parlato del parchetto anche un’altra volta: quando preside della scuola media Vidoletti, voleva utilizzarlo come ingresso per gli studenti, decongestionando così il tratto alto di via Manin dal traffico.

In effetti, aprire da quella parte un varco per accedere alla scuola consentirebbe a parte dei genitori di fermarsi prima dello stadio e ai ragazzi di camminare un po’ prima di entrare in classe, arrivando sui libri più svegli e meno stressati.

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